Malattie degli occhi casi clinici reali

Malattie degli occhi casi clinici reali

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Malattie degli occhi :

Abrasione epiteliale corneale da lente a contatto

Abrasione corneale da lente a contatto vista il 24/10/09 con cornea che si colora alla fluoresceina in area centrale secondaria all'applicazione di lente a contatto. La paziente, che porta le lac da tempo, durante il giorno ha avuto sensazione di corpo estraneo con lente a contatto applicata in OS, per cui ha tolto la lac che ha riapplicato senza pulizia delle mani e della lentina. Dopo una nottata di dolore crescente si è presentata in mattinata con il quadro evidente nella foto, con colorazione alla fluoresceina positiva. Dopo terapia opportuna, a 48 ore di distanza, in data 26/10/09 il quadro è risolto completamente. Questo successo terapeutico non deve far sottovalutare la problematica della cura necessaria per le lenti a contatto, che possono determinare quadri molto più drammatici e meno favorevoli di questo.

Occlusione emiciclica vena retinica inferiore comune

L'occlusione di una vena retinica è un evento abbastanza frequente nella pratica clinica oftalmica. Quando l'occlusione interessa il ramo venoso prima della sua suddivisione nei due rami temporale e nasale, in uno dei due tronchi comuni della vena centrale della retina, l'occlusione interessa tutto la metà emisferica del territorio retinico corrispondente, generando un danno al 50% del territorio retinico, come in questo caso dove le emorragie sono presenti anche nasalmente. In tali evenienze, determinate dalla variabilità anatomica della vascolarizzazione retinica, l'occlusione può essere definita emisferica o emiciclica. Come si vede nella fotografia, l'occlusione non interessa tutto il calibro del lume, cioè non è un'occlusione totale, poichè le emorragie sono non eccessivamente confluenti, lasciando tessuto retinico ancora irrorato. Una sicurezza di questo dato clinico può essere dato solo dall'esame fluoroangiografico, da richiedere se si notano aree ischemiche, che in questo momento sono assenti, con un visus residuo di 5/10, primo carettere per vicino e test di Amsler solo con qualche incertezza.

distacco di retina nasale pre e post-operatorio

Il distacco di retina a partenza dalla retina nasale è da sempre considerato meno problematico sia dal punto di vista chirurgico che per i fini prognostici. Infatti la retina centrale, essendo aderente e non coinvolta nel distacco, permette un visus conservato anche in fase di diagnosi e a volte si trova il distacco casualmente ad un esame della retina periferica, senza che il paziente avverta sintomi particolari. Un cerchiaggio con l'indentazione della rottura periferica sono quasi sempre sufficienti per mettere a secco la retina distaccata. In effetti questo paziente non lamentava sintomi visivi ma solo fastidi generici al lato dell'occhio interessato dal distacco. Fare un esame comunque completo del segmento anteriore e posteriore è pratica che assolutamente è necessario perseguire per una corretta diagnosi in molte patologie oculari, non subito evidenti all'anamnesi, specialmente se il paziente, come in questo caso, non sa spiegare bene i propri sintomi.

Toxoplasmosi maculare

La toxosoplasmosi corioretinica è un reperto comune con un aspetto di cicatrice più o meno pigmentata che interessa il polo posteriore con un coinvolgimento maculare tanto più completo quanto minore è il visus finale residuo. La si riscontra casualmente con consapevolezza da parte del paziente di avere una visione opaca centralmente in un occhio dalla nascita, essendo quasi sempre per fortuna monoculare. Un quadro di riattivazione e/o di una nuova formazione di un focolaio corioretinico in età adulta è insolito, più comune in corso di infezioni generalizzate, di AIDS o di terapie che deprimono il sistema immunitario. In questa giovane paziente che presenta come patologia di base un'artrite reumatoide ed una psoriasi, per cui è in terapia da anni con cortisone, attualmente a basso dosaggio, è presente lieve tyndall vitreale e scarsa partecipazione in camera anteriore. Assume, sempre per le malattie di base, anche la ciclosporina, che dovrà essere ben ripensata come terapia sistemica, perchè probabile causa della recrudescenza della patologia toxoplasmica. Al fondo oculare sono presenti due focolai attivi corioretinici, uno che interessa la macula per intero, come si vede bene dalla retinografia. Il visus è di conta dita con uno scotoma centrale per la presenza del focolaio centrale maculare. Riferisce l'inizio dell'offuscamento visivo da due mesi. Prima osservazione in data odierna 21/10/09. E' presente una cicatrice pregressa pigmentata periferica corioretinica che denota la primitiva lesione congenita toxoplasmica, che permetteva un buon visus come riferito, risparmiando l'area maculare. La terapia di queste forme si avvale di generose dosi di cortisone ma non senza sulfamidici e pirimetamina ad ampie dosi, per tutto il periodo di attività della lesione. Naturalmente non devono sussistere deficit immunitari primari o secondari come in questo caso e bisogna avere una valutazione completa immunologica ed ematologica dettagliata, oltre ad avere la certezza dell'assenza di altre localizzazioni sistemiche della patologia. Un consulto infettivologico ed immunologico quindi è più che opportuno. Anche la spiramicina e la clindamicina sono usate e spesso preferite nella terapia sistemica della patologia, anche perchè sono reperibili in farmacia, mentre i farmaci di prima scelta sono reperibili solo nella farmacia del Vaticano. La presenza dell'artrite reumatoide con la psoriasi in sè sembra concomitante e non causale, certamente da tenere in considerazione nella gestione complessiva della patologia oculare. La ciclosporina usata in terapia per queste malattie di base della paziente invece è la più probabile concausa della recrudescenza della patologia corioretinica, con riattivazione e/o disseminazione intraretinica dei due nuovi focolai ora attivi.

Nervo ottico sfumato

La papilla ottica in OD è come si vede in questa foto perfetta. La papilla è sfumata in modo evidente all'occhio di sinistra, senza altri segni oftalmici. La paziente non presenta alcuna sitomatologia sistemica ha 45 anni e gode apparente buona salute. Il visus è di 10/10 in OO, il senso cromatico, il senso stereoscopico, il test di Worth, la motilità oculare, il visus per vicino ed il test di Amsler sono nella norma , senza differenza tra i due occhi.

Distacco del neuroepitelio dopo intervento di cataratta

Questo paziente che presentava già prima dell'intervento di cataratta un'alterazione dell'EPR in area foveale, come si nota nell'OCT pre-operatorio, dopo l'intervento di cataratta che ormai era non più rimadabile per lo scarso visus presente, ha avuto uno scompenso della patologia maculare con un ampio distacco del neuoroepitelio, come è evidente nei tomogrammi dell'OCT, con conseguenti volumi aumentati.

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