Cos’è la maculopatia umida, malattia che colpisce gli occhi. Come si cura

Crea problemi alla macula, la parte centrale della retina. C’è una degenerazione che porta alla crescita di vasi sanguigni che provocano emorragie. Il paziente può arrivare a perdere la visuale centrale

irenze, 6 dicembre 2025 – Ma cos’è la macuolpatia umida? La malattia con cui sono alle prese milioni di persone nel mondo colpisce l’occhio, fino, nei casi più gravi, a limitare la visuale centrale. 

Un problema serio, per il quale si è svolto un congresso a Firenze che ha fatto il punto sulle ultime cure. FLORetina Icoor, con 6000 esperti da 70 Paesi riuniti: questo il nome dell’evento che si è svolto nel capoluogo toscano. 

La maculopatia umida porta a una crescita anomala di vasi sanguigni sotto la retina.

Questi vasi sanguigni portano a emorragie e perdita di liquidi, con danni alla macula, che è la parte centrale della retina. Da qui il paziente può arrivare a perdere la visuale centrale. 

C’è una distorsione delle immagini e non si riescono più a vedere i dettagli. Anche i colori risultano sbiaditi. La progressione della maculopatia umida è molto più veloce della maculopatia secca, causando danni in maniera più rapida.

La maculopatia secca avviene invece per lo più in età avanzata, con la formazione di accumuli di grao e proteine sull’occhio chiamate drusen. Che arrivano a coprire ampie porzioni della macula. La nuova terapia presentata a Firenze è una terapia genica. 

In pratica viene introdotto, nell’occhio del paziente, una sorta di “dna terapeutico” che fornisce al corpo le istruzioni necessarie a produrre il farmaco che contrasta la maculopatia umida.

Una malattia da contrastare perché chi ne è colpito vede decisamente peggiorare la sua qualità della vita. I risultati, spiegano i medici, “hanno dimostrato efficacia e sicurezza della terapia con stabilizzazione o miglioramento dell'acuità visiva”.

Una malattia che colpisce il 10% dei casi di degenerazione maculare senile: questo uno dei dati principali sulla maculopatia umida. 

Che interessa soprattutto le persone sopra i 75 anni di età, oltre la quale l’incidenza aumenta, colpendo fino a una persona su quattro. 

fonte  https://www.lanazione.it/