Aterosclerosi: i primi sintomi e come intervenire per evitare l'ischemia
È un killer silenzioso che agisce indisturbato per anni: quando si manifesta, è già tardi
L'aterosclerosi è una patologia caratterizzata dall'irrigidimento e dalla perdita di elasticità delle arterie, a causa dell'accumulo di calcio, colesterolo, cellule infiammatorie e materiale fibrotico sulle pareti vascolari.
Si tratta di un processo che avviene in modo subdolo e graduale nel corso degli anni, spesso in assenza di segnali clinici.
E quando i sintomi diventano evidenti, generalmente dopo i 40 anni, le arterie possono essere già significativamente compromesse, con rischio di complicanze gravi.
La chiave per contrastare l'insorgenza di questa condizione, dunque, resta la prevenzione.
L'insorgenza dell'aterosclerosi è influenzata da fattori genetici e ambientali molto ben documentati.
Tra questi, l'ipercolesterolemia (livelli elevati di colesterolo nel sangue), l'ipertensione arteriosa, il fumo di sigaretta, il diabete mellito, l'obesità, la sedentarietà e una storia familiare di malattie cardiovascolari.
Anche dislipidemie ereditarie, ipercoagulabilità ematica, l'età avanzata e il sesso maschile sono considerati fattori di rischio.
In fase iniziale, come detto, l'aterosclerosi è spesso asintomatica.
I sintomi possono comparire quando le arterie sono già significativamente ristrette o ostruite, tanto da impedire un adeguato flusso sanguigno agli organi e ai tessuti.
Spesso, viene diagnosticata solo quando ha già provocato un evento acuto, come un infarto o un ictus, con conseguenze potenzialmente gravi.
I sintomi variano a seconda dell'area del corpo interessata e possono includere dolore toracico (angina pectoris), difficoltà respiratorie, affaticamento, debolezza, intorpidimento o formicolio agli arti, difficoltà di parola, problemi di vista e altri problemi neurologici; nei casi più gravi, infarto o ictus.
La diagnosi di aterosclerosi può avvenire durante una visita medica di routine o specialistica. Segni come soffi arteriosi, pulsazioni deboli o assenti a valle , o la presenza di masse pulsanti possono suggerire la presenza della patologia. Per confermare la diagnosi, si ricorre a diversi esami:
- esami del sangue: per valutare i livelli di colesterolo e glicemia;
- ecodoppler: per misurare i flussi sanguigni in vari distretti corporei.
- elettrocardiogramma (ECG): per registrare l'attività elettrica del cuore;
- test da sforzo: per rilevare problemi cardiaci non evidenti a riposo;
- imaging avanzato: come TAC o risonanza magnetica, per visualizzare indurimenti e restringimenti delle arterie principali;
- misurazione della velocità dell’onda di polso (PWV): consente di valutare la rigidità delle arterie, un parametro utile per stimare il grado di aterosclerosi e il rischio cardiovascolare;
- indice caviglia-brachiale: confronto tra la pressione arteriosa alla caviglia e al braccio per identificare eventuali riduzioni del flusso sanguigno e segni di arteriopatia periferica.
Il trattamento dell'aterosclerosi dipende dalla gravità della malattia e dai sintomi presenti.
Tutto inizia in ogni caso da sostanziali modifiche dello stile di vita: seguire una dieta sana ed equilibrata, praticare attività fisica regolare, smettere di fumare e perdere peso, se necessario.
In alcuni casi, può essere necessario assumere farmaci per ridurre i livelli di colesterolo, controllare la pressione arteriosa, prevenire la formazione di coaguli di sangue o trattare altre condizioni mediche associate, come ad esempio statine per il controllo del colesterolo e antiaggreganti piastrinici per ridurre il rischio di trombi.
Nei casi più gravi, si può ricorrere a procedure invasive come l’angioplastica con impianto di stent o il bypass, che consentono di ripristinare il flusso sanguigno nelle arterie compromesse.
Prevenire l'aterosclerosi, adottando uno stile di vita sano fin da giovani, è la strategia più efficace.
Ciò significa seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e povera di grassi saturi, colesterolo e sale, praticare attività fisica regolare, astenersi dal fumo, mantenere un peso costante nel tempo, limitare il consumo di alcol e monitorare i fattori di rischio, inclusa pressione arteriosa, livelli di colesterolo e glicemia, intervenendo tempestivamente in caso di valori anomali.
Infine, è importante imparare a gestire lo stress.
fonte https://www.gazzetta.it/salute