Invecchiamento e malattie: conta di più la genetica o lo stile di vita? La risposta della scienza
Capire come controllare e modificare il modo in cui si invecchia è da sempre un'ossessione per un'umanità che cerca sempre di allungare la propria presenza sulla terra.
Visto che l'età media, soprattutto tra la popolazione occidentale, si allunga sempre di più, diventa fondamentale capire come è possibile vivere meglio e affrontare gli anni della vecchiaia senza incappare in particolari problemi.
Invecchiamento
La genetica e l'ambiente influenzano l'invecchiamento ma non hanno lo stesso peso.
Secondo un recente studio pubblicato su Nature Medicine e condotto dall'Università di Oxford, insieme ad altri centri di ricerca sparsi per il mondo, gli elementi esterni spesso collegati allo stile di vita, sono più importanti rispetto alla genetica per definire il modo in cui si invecchia.
In effetti basterebbe considerare che negli ultimi 200 anni la durata della vita umana è aumentata di circa due volte, mentre il genoma è rimasto stabile.
Questo vuol dire che il progresso, l'evoluzione dell'ambiente e nelle conoscenze dell'uomo ha avuto un impatto sulla vita delle persone.
La ricerca ha quindi individuato 23 fattori che condizionano la salute e che sono modificabili dall'uomo.
Ambiente batte genetica
Il luogo in cui si vive, l'inquinamento, quello che si mangia, l'aria che si respira sono fattori che condizionano il modo in cui si invecchia in modo maggiore rispetto al codice genetico.
Non solo ma il codice postale, il luogo in cui si vive, è collegato anche al modo in cui si viene curati che ovviamente condiziona l'invecchiamento.
Analizzando i dati di circa 500 mila partecipanti è emerso che i fattori ambientali spiegano il 17% delle variazioni del rischio di morte mentre la predisposizione genetica conta meno del 2%.
Tra i fattori ambientali vi rientrano lo stato socioeconomico, il fumo, l'attività fisica.
I principali fattori di rischio
I fattori ambientali hanno un effetto più elevato sulle malattie per i polmoni, il cuore e il fegato, al contrario per i tumori il rischio genetico è maggiore rispetto a quello ambientale.
Tra i fattori ambientali vi sono l'etnia, lo status economico quindi il reddito percepito che comporta un diverso modo in cui si vive, una diversa alimentazione e una possibilità di accesso alle cure migliori.
Altri elementi modificabili sono il fumo, il sonno, l'attività fisica che rientrato tutti in fattori che potrebbero potenzialmente essere modificati per migliorare la durata della vita e la condizione dell'invecchiamento.
I primi anni di vita
Lo studio dell'università di Oxford ha evidenziato come i primi anni di vita sono cruciali per l'invecchiamento.
Il peso corporeo a 10 anni, il fumo materno alla nascita sono ritenuti capaci di influenzare l'invecchiamento e il rischio di morte prematura anche 30-80 anni dopo.
Ma i comportamenti giusti possono mitigare l'impatto di questi fattori, quindi scegliere uno stile di vita sano, evitare di fumare, fare attività fisica aiuta ad avere una vecchiaia sana evitando morti precoci.
fonte https://www.gazzetta.it/salute 2025