9 convinzioni sbagliate, smentite dalla scienza, sui cibi che consumiamo comunemente

9 convinzioni sbagliate, smentite dalla scienza, sui cibi che consumiamo comunemente

Dai carboidrati ai latticini passando per le uova, alcuni (falsi) miti alimentari che dovremmo mandare in pensione

Con l'evoluzione della ricerca scientifica alcune convinzioni del passato ne escono smentite o fortemente ridimensionate. 
Talvolta, però, può essere trascorso così tanto tempo da aver loro consentito di radicarsi oltre il dovuto. 
Diventando dei veri e propri miti ormai pseudoscientifici. 
Accade in ogni ambito e in particolare in quello del cibo e dell'alimentazione, forse più di altri soggetto alle scoperte di benefici e problematiche legati a singoli nutrienti, a esperimenti che contraddicono assunti dati per acquisiti e all'interazione con farmaci e attività fisica. 
Medscape ha fatto una sintesi di 9 miti relativi all'alimentazione che, nel 2025, è ormai tempo di ignorare e mandare in pensione.

Mito 1. I carboidrati fanno ingrassare
Molte persone credono che i carboidrati siano responsabili dell'aumento di peso. 
Tuttavia i carboidrati sono una fonte primaria di energia per il corpo. 
La chiave è scegliere carboidrati complessi, come quelli presenti in cereali integrali, frutta e verdura, che forniscono nutrienti essenziali e fibre. Evitare o limitare i carboidrati raffinati e zuccheri aggiunti può essere benefico per la gestione del peso.

Mito 2. I latticini servono a rafforzare le ossa
I prodotti caseari sono ricchi di calcio e vitamina D ma non necessariamente sono collegati a una diminuzione dell'osteoporosi. 
Gli esperti segnalano semmai che i latticini, per chi sceglie di consumarli, dovrebbero far parte di una dieta bilanciata e che semmai sarebbe il caso, in base alla situazione gastrointestinale, valutare regimi alimentari privi di lattosio piuttosto che di tutti i latticini.

Mito 3. Le polveri verdi possono sostituire del tutto i vegetali
Le sempre più diffuse green powder – cioè, letteralmente, le polveri verdi – sono supplementi nutrizionali a base di verdure o ortaggi, alghe, o in certi casi superfood, probiotici, enzimi digestivi e altro ancora. 
Sono ottimi supplementi ma mancano di nutrienti e fibre, che si perdono nella fase di polverizzazione. 
Non solo questi prodotti non sono miracolosi ma i loro effetti benefici nutrizionali dipendono, come in tutti i casi, dalla qualità e tipologia di composizione.

Mito 4. Tutti i grassi sono dannosi
Non tutti i grassi, come ormai sappiamo bene, sono uguali. 
Mentre quelli saturi e trans possono aumentare il rischio di malattie cardiache, i grassi insaturi, come quelli presenti in avocado, noci e olio d'oliva, sono benefici per la salute. 
Includere grassi sani nella dieta può supportare la funzione cerebrale e la salute cardiovascolare.

Mito 5. Gli oli di semi sono tossici
Non c'è alcuna evidenza di questa nuova, pericolosa convinzione - cioè che adoperare gli oli di semi come quello di girasole faccia male - diffusa da molti influencer. 
Molto probabilmente è una conseguenza dell'impiego, negli snack spazzatura, di questo tipo di oli che se usati con moderazione non sono affatto nocivi. 
Di recente Aureliano Stingi, specialista in nutrizione oncologica, ha spiegato in un thread su X che “una recente revisione di 170 studi di coorte, che ha coinvolto quasi un milione di persone, dice tutt’altro: l’assunzione regolare di grassi polinsaturi (PUFA), tipici degli oli di semi, è associata a una riduzione del rischio di mortalità e di patologie cardiovascolari. 
In particolare, gli acidi grassi omega-3 e omega-6 sembrano fornire un effetto protettivo per il cuore e per la longevità. 
Questo non significa abusarne, ma certamente non sono veleni da evitare. 
Come sempre, è l’equilibrio generale della dieta a fare la differenza”.

Mito 6. Evitare tutti gli alimenti processati
Agli effetti nocivi dei prodotti ultra-processati abbiamo dedicato diversi recenti approfondimenti. 
Questo non significa naturalmente che ogni processo di trasformazione - per esempio l'inscatolamento o l'impacchettamento - sia negativo. Tutt'altro. 
Bisogna capirsi bene, quando si parla di processi: un conto sono quelli che realizzano un prodotto da una serie infinita di passaggi e con un'etichetta lunghissima, un altro quelli che servono a stabilizzare e conservare materie prime che hanno subito relativamente pochi passaggi e non sono state di fatto trasformate se non, per esempio, sul lato dell'igiene e della decorticazione.

Mito 7. Le uova aumentano il colesterolo nel sangue
Le uova contengono colesterolo ma studi recenti hanno dimostrato che il consumo moderato di uova non ha un impatto significativo sui livelli di colesterolo nel sangue nella maggior parte delle persone. 
Le uova sono una buona fonte di proteine e altri nutrienti essenziali e possono essere incluse in una dieta equilibrata.

Mito 8. La frutta favorisce i picchi glicemici
Il fruttosio presente nella frutta non contribuisce all'aumento della glicemia come altri carboidrati, men che mai come i prodotti ultra-processati o quelli con zuccheri aggiunti. 
Si tratta di un mito comune ma non del tutto vero: molti frutti, dicono gli esperti, sono ricchi di fibre alimentari che, anzi, concorrono a rallentare l'assorbimento del sangue nel flusso sanguigno e dunque quei picchi li prevengono. 
Senza contare la ricchezza di nutrienti e sostanze anti-ossidanti.

Mito 9. il sale rosa dell'Himalaya è migliore di quello comune
È vero: quello rosa himalayano è un sale meno processato e presenta cristalli più grandi ma, spiegano infine gli esperti, non è collegato a ricadute benefiche di alcun tipo. 
Fra l'altro, i sali integrali (cioè non raffinati, come quello comune da cucina) possono presentare quantitativi maggiori di microplastiche e metalli pesanti di quelli tradizionali, rendendoli per assurdo perfino più pericolosi per la salute

fonte  https://www.vanityfair.it/article  2025
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