Dieta alcalina: i cibi consentiti e quelli da evitare
I cibi considerati alcalini sono quelli più ricchi di sodio, potassio, magnesio e calcio, minerali che contribuiscono a creare un ambiente alcalino nell'organismo
La dieta alcalina
La dieta alcalina, messa a punto negli anni '90, è ancora oggi molto popolare nonostante la scienza abbia a più riprese definito infondate le affermazioni del suo ideatore, Robert Young, sulle conseguenze per l'organismo di un'eccessiva acidificazione.
Altri studi, però, hanno dimostrato una serie di benefici di un'alimentazione in cui si dà priorità agli alimenti alcalini, vale a dire a basso contenuto di acidi, per il cuore, la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo.
I benefici del seguire una dieta alcalina, in realtà, non sono dati dall'acidità o basicità degli alimenti che scegliamo di consumare, ma dal fatto che gli alimenti considerati alcalini sono quelli che, secondo la scienza, ci fanno più bene come frutta, verdura e legumi.
Al contrario, chi punta a seguire una dieta di questo tipo, dovrebbe ridurre il consumo di carne, zuccheri e cibi confezionati.
Quali sono i cibi consigliati e quelli da evitare?
In linea generale i cibi considerati alcalini sono quelli più ricchi di sodio, potassio, magnesio e calcio, minerali che contribuiscono a creare un ambiente più alcalino nell'organismo.
Tra questi troviamo senza dubbio le lenticchie e i piselli, ma anche i ceci e le carote.
I cibi consentiti: lenticchie, piselli e carote
Le lenticchie i ceci, oltre ad essere ricchi di potassio e magnesio, sono un'ottima fronte di proteine vegetali e di fibre, fondamentali per movimenti intestinali regolari.
Anche le carote hanno un basso PRAL (Potential Renal Acid Load), l'indice utilizzato per classificare gli alimenti in base alla loro caratteristiche acidificanti o alcalinizzanti, e costituiscono un'eccellente fonte di antiossidanti carotenoidi, dalla luteina alla zeaxantina, utili a proteggere le cellule e di valido aiuto per ridurre il rischio di malattie oculari come il glaucoma o la degenerazione maculare legata all'età, ad oggi causa principale della perdita della vista nelle persone anziane.
I cibi consentiti: mirtilli, mele e avocado
I mirtilli, ricchi di pigmenti vegetali dai potenti effetti antinfiammatori e antiossidanti, hanno un basso PRAL proprio come le more, ricche di antocianine e composti fenolici come la quercetina.
Tra i frutti sempre presenti nelle diete alcaline ci sono anche le mele, il cui consumo è da sempre associato a tantissimi benefici per la salute, e gli avocado, ricchi anche di acidi grassi omega-3, fibre, vitamina E, vitamina C e minerali come il magnesio.
Cavoli, broccoli e cioccolato fondente
Le verdure crucifere sono tra quelle col più basso PRAL, dal broccolo al cavolo, e possono vantare un alto apporto di potassio e di magnesio.
Il cavolo riccio, inoltre, è particolarmente ricco di calcio.
In 100 grammi di cavolo cotto troviamo 254 mg di calcio, pari al 27% della dose giornaliera raccomandata.
Tra i grandi protagonisti delle diete alcaline c'è anche il cioccolato fondente, ricco di magnesio e altri minerali, al punto che con 100 grammi di prodotto possiamo assumere il 67% del fabbisogno giornaliero di ferro, il 58% del fabbisogno giornaliero di magnesio, l'89% del fabbisogno giornaliero di rame e il 98% del fabbisogno giornaliero di manganese.
Il cioccolato fondente, inoltre, contiene i flavonoidi, ricchi di antiossidanti, ed è ricco di potassio, fosforo, zinco, selenio e acido oleico.
I cibi da evitare
Chi decide di seguire una dieta alcalina, invece, dovrebbe limitare il consumi di alimenti che contribuiscono a creare un ambiente più acido nel nostro organismo, i cibi processati e le proteine animali.
Oltre alla carne rossa e le carni lavorate, tra gli alimenti di cui si dovrebbe ridurre il consumo troviamo anche i formaggi, i prodotti da forno raffinati, le bibite gassate e il cibo dei fast food.
fonte https://www.gazzetta.it/ 2024