Il burro fa male alla salute? Risponde la nutrizionista

Il burro fa male alla salute? Risponde la nutrizionista

La nutrizionista Simona Santini ci spiega i benefici e i rischi del burro e come consumarlo senza compromettere la salute e la linea. Ecco i suoi consigli

È che il burro fa male alla salute? Il burro è uno degli alimenti più discussi in cucina. 
C’è chi lo demonizza, chi ne difende i benefici, chi sostiene che consumato in piccole quantità non comporti rischi per la salute. 
Il motivo principale è l’elevato apporto di grassi saturi, nutrienti che le Linee Guida per una sana alimentazione e numerosi studi scientifici presenti in letteratura invitano a limitare. 
Tuttavia, se consumato con moderazione e all'interno di una dieta equilibrata, il consumo di burro può avere anche effetti positivi. 
Ma qual è la verità? Il burro fa davvero male alla salute? Per rispondere alla domanda abbiamo interpellato la nutrizionista Simona Santini.

Benefici e rischi del consumo di burro
«Il burro è un alimento piuttosto controverso» dice la nutrizionista Simona Santini. «Sebbene sia stato spesso demonizzato, presenta però dal punto di vista nutrizionale anche alcuni aspetti positivi, se consumato con moderazione all'interno di una dieta equilibrata, ovviamente. 
Le linee guida, infatti, non suggeriscono di eliminarlo, ma consigliano di limitarne l’assunzione e di alternarlo con altre fonti di grassi. 
Il principale problema del burro è il suo alto contenuto di grassi saturi, che secondo le linee guida LARN non devono superare il 10% dell’apporto energetico giornaliero per gli adulti. 
Un eccesso di grassi saturi nella dieta è, infatti, associato a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, il burro contiene anche acidi grassi a catena corta, come il butirrico, che sono salutari per il benessere intestinale, poiché nutrono le cellule del colon e ne migliorano il funzionamento. Inoltre, è una buona fonte di vitamine liposolubili, come le vitamine A, D, E e K, essenziali per la salute della pelle, della vista e delle ossa. Non solo il burro le contiene, ma ne favorisce anche l’assorbimento. È anche una fonte di minerali come fosforo, potassio, calcio e sodio».

Il burro aumenta il colesterolo, vero o falso?
«È vero: il burro aumenta il colesterolo cattivo (LDL)» dice la nutrizionista Simona Santini. 
«Basti pensare che 100 grammi di burro contengono 250 mg di colesterolo, un apporto molto vicino al limite massimo di 300 mg al giorno raccomandato dalle linee guida. 
Non bisogna però considerare solo il burro consumato direttamente: è importante tenere conto anche di quello presente in altri alimenti come snack, biscotti, merendine e altri prodotti confezionati, che spesso fanno parte della nostra dieta quotidiana» dice l’esperta. 
Moderare l'assunzione di burro e controllare l’etichetta dei prodotti è fondamentale per non superare il limite giornaliero. «Poi c’è l’apporto sempre di grassi saturi da non sottovalutare». 
Un'elevata assunzione di grassi saturi con la dieta è associata da diversi studi a concentrazioni ematiche più elevate di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C), un fattore di rischio stabilito per la malattia coronarica.

Quante calorie ha il burro?
«Il burro è un alimento molto calorico: 100 grammi forniscono circa 750 kcal» dice la nutrizionista Simona Santini. 
«Anche piccole quantità possono dunque avere un impatto significativo sul bilancio energetico, soprattutto se consumate regolarmente. Per questo motivo, è fondamentale non eccedere con le dosi, specialmente nelle diete ipocaloriche o per chi cerca di perdere peso, poiché il burro può contribuire all’aumento di peso».

Quali sono le alternative più salutari al burro?
«La migliore alternativa al burro è l’olio extravergine di oliva» dice la nutrizionista Simona Santini. «Sebbene più calorico, è ricco di acidi grassi insaturi, benefici per il cuore e capaci di abbassare il colesterolo LDL. 
Nonostante l’elevato contenuto calorico, l’olio d’oliva si distingue per l’elevata percentuale di acido oleico, un acido grasso monoinsaturo che offre numerosi benefici per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare. 
Inoltre, ha proprietà antiossidanti e contribuisce a ridurre il colesterolo cattivo (LDL). 
L’olio extravergine di oliva quindi è da preferire al burro, che invece andrebbe consumato solo occasionalmente e con moderazione».

Chi dovrebbe evitare il burro?
«Il burro dovrebbe essere limitato o evitato da chi soffre di ipercolesterolemia. 
Il consumo di burro aumenta il colesterolo totale e l’LDL rispetto all’olio d'oliva. 
Per le persone con ipercolesterolemia, il consumo di burro dovrebbe essere ridotto al minimo. 
Tuttavia, un’assunzione moderata può essere accettabile nella dieta di chi ha livelli normali di colesterolo. 
Anche chi soffre di patologie cardiovascolari, è in sovrappeso oppure obeso dovrebbe evitarlo o limitarne il consumo».

Quanto burro si può mangiare al giorno?
«La moderazione è fondamentale. All’interno di una dieta varia ed equilibrata, si consiglia di non superare i 5-10 grammi di burro al giorno.
 Per evitare eccessi, il burro può essere usato in piccole dosi a crudo, ad esempio spalmato su una fettina di pane tostato, oppure come ingrediente per insaporire verdure o dolci».

Burro chiarificato, margarina o burro: qual è più sano?
«Il burro chiarificato (ghee) ha un punto di fumo più alto (circa 250 °C), che lo rende più adatto alla cottura rispetto al burro normale. 
Pur essendo più calorico, è privo di acqua e proteine, quindi meno soggetto a bruciarsi e a produrre sostanze potenzialmente nocive durante la cottura. 
Sia il burro sia la margarina andrebbero consumati con moderazione. 
Il primo è ricco di grassi saturi. 
La margarina invece contiene grassi trans anch’essi potenzialmente dannosi per la salute».

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