Adolescenti e salute mentale: i campanelli d’allarme e i consigli per i genitori

Adolescenti e salute mentale: i campanelli d’allarme e i consigli per i genitori

In Italia circa 1 minore su 5 soffre di un disturbo mentale. 
Quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione? 
E qual è il comportamento da tenere? 

Dagli esperti del Bambino Gesù i consigli per i genitori

Depressione, ritiro sociale, ma anche autolesionismo, ansia e disturbi del comportamento alimentare. 
Stando alle stime della Società italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, solo in Italia i minori che soffrono di un problema di salute mentale sono circa 2 milioni.

Un fenomeno in aumento, come testimoniano anche i dati raccolti dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove le consulenze neuropsichiatriche presso il pronto soccorso sono passate dalle 237 del 2013 alle 1.415 del 2023 con un picco di 1.824 nel 2021. 
Anche gli accessi al pronto soccorso per autolesionismo hanno registrato una preoccupante impennata: dai 25 del 2013 si è arrivati ai 607 del 2023. «Quelli psichiatrici sono i disturbi più frequenti in età evolutiva. 
Molto di più delle malattie infettive e dei tumori – spiega il professor Stefano Vicari, responsabile della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù.  – Le malattie mentali rappresentano la terza causa di accesso al pronto soccorso del Bambino Gesù dopo la disidratazione e la febbre».

Adolescenti e salute mentale: i campanelli d’allarme
Come è possibile cogliere i segnali di disagio di un ragazzo? Secondo gli esperti esistono dei campanelli d’allarme che è importante non sottovalutare. Cominciando da repentini e prolungati cambiamenti nel comportamento. Quando un bambino o un adolescente inizia a presentare segni di malessere psicologico, questi si accompagnano infatti a dei cambiamenti emotivi e comportamentali rispetto alle normali abitudini di vita.  
I cambiamenti possono riguardare il rendimento scolastico, con un repentino peggioramento, la comparsa di difficoltà nel dormire la notte, il peggioramento delle abitudini alimentari (mangiare troppo, mangiare poco, mangiare male), l’abbandono di un’attività sportiva che prima veniva praticata con soddisfazione, ma anche il ritiro sociale, irritabilità e scontrosità accentuati o un’eccessiva anedonia (non provare piacere ed interesse), ovvero la difficoltà a provare piacere per cose che prima davano piacere. 
«Ovviamente tutti gli adolescenti di tanto in tanto presentano queste modalità di comportamento – chiarisce Vicari. – Ma quando questi atteggiamenti diventano quotidiani, rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abitudinario e durano settimane o mesi, allora è bene chiedere aiuto».

Adolescenti e salute mentale: attenzione anche ai cambiamenti fisici
A destare sospetto possono però essere anche segnali fisici. È il caso dell’autolesionismo, un fenomeno in grande crescita, soprattutto tra i giovani adolescenti (13-14 anni). 
Anche il repentino ed eccessivo aumento o perdita di peso può essere un segnale che nasconde un disturbo del comportamento alimentare. È quindi importante prestare attenzione al corpo dei propri figli, osservarli. 
«A volte i genitori per pudore o rispetto della privacy dei propri figli evitano di farlo – spiega Vicari. – I figli hanno bisogno di essere controllati. È il ruolo dei genitori. 
La relazione genitore-figlio non è una relazione tra amici, ma tra chi è adulto e chi no, tra chi deve educare e chi deve essere educato».

Come comportarsi?
Se saper cogliere tempestivamente eventuali segnali di malessere può fare la differenza, altrettanto importante è però riuscire a creare un ambiente familiare sano. Il comportamento giusto da tenere? Ecco alcuni consigli stilati dagli esperti del Bambino Gesù per i genitori

Prima regola: dedicare tempo ai figli
Il primo suggerimento è esserci. È importante sia la qualità che la quantità del tempo passato coi propri figli – raccomandano gli esperti – anche solo trovare del tempo per stare in silenzio insieme a loro può essere importante, senza necessariamente dire costantemente cosa fare e non fare. 
Fondamentale anche ascoltarli e vedere cosa fanno. 
«Per farlo è necessario trovare il tempo – spiega Vicari. 
– È fondamentale garantire una presenza fisica accanto ai propri figli. Altrimenti la comunicazione rischia di diventare prevalentemente funzionale e direttiva: “Lavati, studia, metti in ordine, hai preparato la borsa?”. Il messaggio che deve passare ai figli è semplice: “Se hai bisogno, io sono qui”».

Il ruolo della famiglia
Per creare un ambiente ottimale per i figli, importante è anche  metterli nella condizione di costruire relazioni, anche dentro la famiglia. 
Uno studio che riguarda i minori che sono riusciti ad affrontare meglio il distanziamento sociale e le restrizioni durante il Covid 19 ha dimostrato l’importanza di vivere in una famiglia numerosa, in cui si parla e si gioca, di leggere e fare attività fisica. 
«Il benessere mentale si costruisce insieme al benessere fisico e cognitivo, coltivando cioè conoscenza e sapere, giocando – continua Vicari. 
– Il segreto è stare coi propri figli e divertirsi standoci. Non viverla come una condanna, come se stare con loro fosse tempo sottratto ai propri interessi».

Spazio (anche) alla noia
Sport, lezioni di inglese, attività pomeridiane extra: i bambini e i ragazzi di oggi sono spesso presi da mille impegni. eppure anche permettere loro di sperimentare un po’ di sana noia può essere importante. 
Nella vita di tutti i giorni avere del tempo a disposizione per non fare nulla vuol dire favorire la creatività, la fantasia – ricordano gli esperti. Immaginare delle cose che nel tempo fittamente organizzato che i figli hanno si fa fatica a trovare. 
«La creatività nasce da questo, dall’avere un bastoncino in mano e immaginare che sia un’astronave per esplorare i pianeti».

Limitare l’accesso ai device
Per prevenire l’insorgenza di possibili problemi psichiatrici, anche limitare l’accesso ai dispositivi elettronici (computer, smartphone, ecc.) e ai social è importantissimo, ribadiscono ancora gli esperti. 
Si tende infatti a sottovalutarlo ma le dipendenze hanno un ruolo determinante sull’aumento delle patologie psichiatriche. 
Tutti i tipi di dipendenze, sia quelle da stupefacenti – «i bambini oggi iniziano ad usare i cannabinoidi già dalla scuola secondaria di primo grado» racconta Vicari – sia quelle da gioco da azzardo – «circa 1 minore su 3 frequenta le sale scommesse o gioca al gratta e vinci».

Adolescenti e salute mentale: il ruolo della dipendenza tecnologica
Per quanto riguarda la dipendenza da dispositivi elettronici e da internet, è importante sapere che ha effetti negativi sul cervello, poiché attiva le stesse aree che si attivano con una dipendenza da sostanze chimiche. «Nel 2013 crollano i prezzi dei telefonini che diventano più accessibili per tutti – spiega ancora Vicari. 
– I bambini hanno ormai un accesso, spesso senza controllo, a uno strumento fantastico, ma che nasconde grandi insidie. 
Oggi i minori accedono a molte informazioni, di ogni tipo, tramite internet. 
A cui di fatto viene delegata, anche inconsapevolmente, una parte della funzione educante che dovrebbe invece essere dei genitori e della scuola».

Adolescenti e salute mentale: i campanelli d’allarme e i consigli per i genitori
Depressione, ritiro sociale, ma anche autolesionismo, ansia e disturbi del comportamento alimentare. Stando alle stime della Società italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, solo in Italia i minori che soffrono di un problema di salute mentale sono circa 2 milioni.

Salute mentale e adolescenti: 7 libri che li aiutano
Un fenomeno in aumento, come testimoniano anche i dati raccolti dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove le consulenze neuropsichiatriche presso il pronto soccorso sono passate dalle 237 del 2013 alle 1.415 del 2023 con un picco di 1.824 nel 2021. Anche gli accessi al pronto soccorso per autolesionismo hanno registrato una preoccupante impennata: dai 25 del 2013 si è arrivati ai 607 del 2023. «Quelli psichiatrici sono i disturbi più frequenti in età evolutiva. Molto di più delle malattie infettive e dei tumori – spiega il professor Stefano Vicari, responsabile della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù.  – Le malattie mentali rappresentano la terza causa di accesso al pronto soccorso del Bambino Gesù dopo la disidratazione e la febbre».

Adolescenti e salute mentale: i campanelli d’allarme
Come è possibile cogliere i segnali di disagio di un ragazzo? Secondo gli esperti esistono dei campanelli d’allarme che è importante non sottovalutare. Cominciando da repentini e prolungati cambiamenti nel comportamento. Quando un bambino o un adolescente inizia a presentare segni di malessere psicologico, questi si accompagnano infatti a dei cambiamenti emotivi e comportamentali rispetto alle normali abitudini di vita.  I cambiamenti possono riguardare il rendimento scolastico, con un repentino peggioramento, la comparsa di difficoltà nel dormire la notte, il peggioramento delle abitudini alimentari (mangiare troppo, mangiare poco, mangiare male), l’abbandono di un’attività sportiva che prima veniva praticata con soddisfazione, ma anche il ritiro sociale, irritabilità e scontrosità accentuati o un’eccessiva anedonia. Ovvero la difficoltà a provare piacere per cose che prima davano piacere. «Ovviamente tutti gli adolescenti di tanto in tanto presentano queste modalità di comportamento – chiarisce Vicari. – Ma quando questi atteggiamenti diventano quotidiani, rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abitudinario e durano settimane o mesi, allora è bene chiedere aiuto».

Adolescenti e salute mentale: attenzione anche ai cambiamenti fisici
A destare sospetto possono però essere anche segnali fisici. È il caso dell’autolesionismo, un fenomeno in grande crescita, soprattutto tra i giovani adolescenti (13-14 anni). Anche il repentino ed eccessivo aumento o perdita di peso può essere un segnale che nasconde un disturbo del comportamento alimentare. È quindi importante prestare attenzione al corpo dei propri figli, osservarli. «A volte i genitori per pudore o rispetto della privacy dei propri figli evitano di farlo – spiega Vicari. – I figli hanno bisogno di essere controllati. È il ruolo dei genitori. La relazione genitore-figlio non è una relazione tra amici, ma tra chi è adulto e chi no, tra chi deve educare e chi deve essere educato».

Come comportarsi?
Se saper cogliere tempestivamente eventuali segnali di malessere può fare la differenza, altrettanto importante è però riuscire a creare un ambiente familiare sano. Il comportamento giusto da tenere? Ecco alcuni consigli stilati dagli esperti del Bambino Gesù per i genitori.

Prima regola: dedicare tempo ai figli
Il primo suggerimento è esserci. È importante sia la qualità che la quantità del tempo passato coi propri figli – raccomandano gli esperti – anche solo trovare del tempo per stare in silenzio insieme a loro può essere importante, senza necessariamente dire costantemente cosa fare e non fare. Fondamentale anche ascoltarli e vedere cosa fanno. «Per farlo è necessario trovare il tempo – spiega Vicari. – È fondamentale garantire una presenza fisica accanto ai propri figli. Altrimenti la comunicazione rischia di diventare prevalentemente funzionale e direttiva: “Lavati, studia, metti in ordine, hai preparato la borsa?”. Il messaggio che deve passare ai figli è semplice: “Se hai bisogno, io sono qui”».

Il ruolo della famiglia
Per creare un ambiente ottimale per i figli, importante è anche  metterli nella condizione di costruire relazioni, anche dentro la famiglia. Uno studio che riguarda i minori che sono riusciti ad affrontare meglio il distanziamento sociale e le restrizioni durante il Covid 19 ha dimostrato l’importanza di vivere in una famiglia numerosa, in cui si parla e si gioca, di leggere e fare attività fisica. «Il benessere mentale si costruisce insieme al benessere fisico e cognitivo, coltivando cioè conoscenza e sapere, giocando – continua Vicari. – Il segreto è stare coi propri figli e divertirsi standoci. Non viverla come una condanna, come se stare con loro fosse tempo sottratto ai propri interessi».

Spazio (anche) alla noia
Sport, lezioni di inglese, attività pomeridiane extra: i bambini e i ragazzi di oggi sono spesso presi da mille impegni. eppure anche permettere loro di sperimentare un po’ di sana noia può essere importante. Nella vita di tutti i giorni avere del tempo a disposizione per non fare nulla vuol dire favorire la creatività, la fantasia – ricordano gli esperti. Immaginare delle cose che nel tempo fittamente organizzato che i figli hanno si fa fatica a trovare. «La creatività nasce da questo, dall’avere un bastoncino in mano e immaginare che sia un’astronave per esplorare i pianeti».

Limitare l’accesso ai device
Per prevenire l’insorgenza di possibili problemi psichiatrici, anche limitare l’accesso ai dispositivi elettronici (computer, smartphone, ecc.) e ai social è importantissimo, ribadiscono ancora gli esperti. Si tende infatti a sottovalutarlo ma le dipendenze hanno un ruolo determinante sull’aumento delle patologie psichiatriche. Tutti i tipi di dipendenze, sia quelle da stupefacenti – «i bambini oggi iniziano ad usare i cannabinoidi già dalla scuola secondaria di primo grado» racconta Vicari – sia quelle da gioco da azzardo – «circa 1 minore su 3 frequenta le sale scommesse o gioca al gratta e vinci».

Adolescenti e salute mentale: il ruolo della dipendenza tecnologica
Per quanto riguarda la dipendenza da dispositivi elettronici e da internet, è importante sapere che ha effetti negativi sul cervello, poiché attiva le stesse aree che si attivano con una dipendenza da sostanze chimiche. «Nel 2013 crollano i prezzi dei telefonini che diventano più accessibili per tutti – spiega ancora Vicari. – I bambini hanno ormai un accesso, spesso senza controllo, a uno strumento fantastico, ma che nasconde grandi insidie. Oggi i minori accedono a molte informazioni, di ogni tipo, tramite internet. A cui di fatto viene delegata, anche inconsapevolmente, una parte della funzione educante che dovrebbe invece essere dei genitori e della scuola».

L’importanza di chiedere aiuto
Infine, quando i genitori riscontrano alcuni dei campanelli di allarme che potrebbero indicare la presenza di un problema neuropsichiatrico è importante chiedere aiuto. «La cosa importante da sottolineare è che se ne esce – conclude Vicari. – Per questo invitiamo i genitori a prestare attenzione ai segnali rivelatori. Ancora oggi esiste un grande stigma, culturale e sociale, a parlare apertamente di disturbi psichiatrici. È invece importante parlarne e chiedere aiuto perché rivolgendosi a chi se ne occupa si può guarire».

fonte  iodonna.it   2024

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