Epatocarcinoma, cos’è e come si cura il tumore più maligno al fegato

Epatocarcinoma, cos’è e come si cura il tumore più maligno al fegato

Sono ancora molto alti i numeri di decessi legati al tumore del fegato: ecco le cause che predispongono alla malattia e le cure attualmente disponibili

Ancora oggi rappresenta la seconda causa di morte tumorale in tutto il mondo, è il sesto più diffuso ma soprattutto è la forma che colpisce più di frequente il fegato: stiamo parlando dell'epatocarcinoma considerato il cancro maligno più comune che possa interessare quest'organo.

Cause e sintomi
"Si tratta di un tumore aggressivo, spesso silente nei primi stadi e dunque difficile da diagnosticare e dalla prognosi sovente incerta", spiegano gli esperti di Humanitas. Si può sviluppare a causa delle epatiti B e C ma anche dalla sindrome metabolica: ecco perché alle persone che hanno sviluppato una qualsiasi forma di epatite viene consigliato di sottoporsi a controlli frequenti così da prendere in tempo utile l'eventuale sviluppo dell'epatocarcinoma. Per quanto riguarda la sintomatologia, oltre a improvviso affaticamento e mancanza di appetito, si possono riscontrare la perdita di peso dolore addominale e ittero (la parte bianca degli occhi che diventa di color giallastro). Inizialmente è difficile scoprirlo perché i sintomi appaiono generalmente quando si trova in fase avanzata.

Gli esami strumentali
Per poter scoprire se si tratta di un tumore del fegato, sono fondamentali gli esami radiologici del caso: si va dall'ecografia alla Tac che solitamente viene effettuata con mezzo di contrasto. In base ai casi si utilizzano anche risonanze magnetiche e biopsie epatica, quest'ultima che consiste "in una puntura ecoguidata del fegato al fine di ottenerne un campione di cellule da far analizzare all’anatomopatologo". C'è anche l'angiografia che immette il contrasto direttamente nel fegato con l'introduzione di un piccolo catetere dall'inguine anche se si tratta di uno degli esami ormai più rari e meno diffusi.

Le terapie disponibili
Se l'epatocarcinoma viene preso in fase iniziale e non è molto esteso, grazie alla chirurgia si possono ottenere ottimi risultati. Nel caso in cui il tumore al fegato sia molto diffuso si può ipotizzare il trapianto ma si tratta di un'operazione complessa e con pochi donatori disponibili "Vi sono altre terapie a disposizione, come l’ablazione, con radiofrequenza o microonde, efficace nel caso di tumori di piccole dimensioni. In caso di tumori più estesi, invece, lo specialista potrebbe ricorrere alla chemioembolizzazione epatica (TACE), una terapia somministrata direttamente nel fegato tramite un accesso vascolare", spiega Humanitas.
In stadio avanzato vengono somministrati farmaci tramite endovenosa ma anche per via orale. Rispetto ad altre tipologie di cancro non è consigliata la chemioterapia perché non è efficace e può dare enormi e dannosi effetti collaterali al fegato.

fonte ilgiornale.it  2024
torna alla pagina precedente
torna su