Tumori all’intestino in forte crescita nei giovani: le diete che aumentano i rischi secondo due studi
Ricercatori dell’Università Flinders di Adelaide (Australia) hanno trovato un’associazione tra cattive abitudini alimentari e rischio di cancro al colon retto, una malattia sempre più diagnosticata anche nei giovani.
Quali sono i cibi legati a un rischio superiore di tumori intestinali emersi dai due studi e quali risultano invece protettivi.
Due distinti studi hanno rilevato un'associazione statisticamente significativa tra le diete non sane – basate su carni rosse e lavorate, prodotti ultraprocessati, bevande zuccherate e altri alimenti – e i tumori maligni all'intestino, come il cancro al colon-retto.
D'altro canto, le diete salutari (ad esempio quelle a base vegetale ricche di fibre, legumi e acidi grassi insaturi) sono risultate legate a un rischio ridotto di tumori gastrointestinali.
Pur trattandosi di “semplici” studi di associazione, basati sulla revisione di ricerche passate e che non fanno emergere un rapporto di causa-effetto tra modello alimentare e cancro, i risultati suffragano quelli di altre indagini e le raccomandazioni delle principali autorità sanitarie, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Inoltre rappresentano un ulteriore tassello nella comprensione del boom di casi di cancro al colon retto registrato negli ultimi anni nei giovani e, più in generale, negli adulti con meno di 50 anni.
Le cattive abitudini alimentari potrebbero essere un volano alla base di questo incremento che sta preoccupando i medici e che riguarda anche diverse altre forme di tumori.
Probabilmente a causa degli effetti negativi dei cibi non sani sull'equilibrio del microbiota intestinale.
A determinare che le diete insalubri sono associate a un rischio superiore di cancro all'intestino è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati australiani del Flinders Health and Medical Research Institute dell'Università di Flinders di Adelaide.
I ricercatori, coordinati dai dottori Zegeye Abebe e Yohannes Melaku, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati relativi all'incidenza del cancro colorettale con i modelli alimentari seguiti dai partecipanti.
Nel primo studio, una revisione sistematica e meta-analisi che ha coinvolto una trentina di ricerche, gli studiosi hanno identificato due modelli alimentari distinti: uno definito sano, caratterizzato da un consumo superiore di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e latticini; e un altro definito non sano, basato principalmente su carni rosse e lavorate, alcol, bevande raffinate e zuccherate.
Incrociando tutti i dati è emerso che chi seguiva la dieta sana, durante il periodo di follow-up aveva un rischio ridotto di cancro all'apparato digerente dell'8 percento, mentre chi seguiva il modello insalubre aveva un rischio superiore del 16 percento.
Secondo gli autori della ricerca saranno necessarie ulteriori analisi prospettiche per confermare quanto emerso.
Nel secondo studio, condotto dallo stesso team di ricerca, gli scienziati si sono concentrati sul rischio di cancro al colon retto analizzando i dati dello studio multicentrico Prostate, Lung, Colorectal, and Ovarian Cancer Screening (PLCO).
Anche in questo caso il professor Abebe e colleghi hanno identificato due modelli alimentari distinti, uno legato a un “elevato apporto di carboidrati, folati e bassi livelli di acidi grassi” e un altro da elevato apporto di fibre e acidi grassi insaturi.
Dall'analisi dei dati è emerso che i partecipanti che seguivano il secondo tipo di dieta avevano un rischio di ridotto cancro colorettale e cancro al colon.
Anche in questo caso i risultati presentano alcuni limiti, pertanto dovranno essere confermati da ulteriori indagini.
“Abbiamo identificato molti collegamenti diretti tra cattive scelte alimentari e tumori digestivi”, ha dichiarato il dottor Melaku in un comunicato stampa.
“È importante sottolineare che abbiamo scoperto che una dieta ricca di grassi sani e verdure, che limita il consumo di zuccheri e alcol, potrebbe potenzialmente ridurre il rischio di cancro intestinale e di altri tipi di cancro.
Le abitudini alimentari non salutari, caratterizzate da un elevato consumo di carni rosse e lavorate, fast food, cereali raffinati, alcol e bevande zuccherate, presentano una preoccupante relazione con un aumento del rischio di tumori gastrointestinali.
In particolare, abbiamo scoperto che gli alimenti ricchi di fibre come frutta e verdura promuovono batteri intestinali sani che possono ridurre l'infiammazione.
L'enfasi sulle fibre e sui grassi sani dovrebbe essere parte integrante della dieta di tutti”, ha chiosato lo scienziato.
Secondo gli autori dello studio, l'azione antinfiammatoria di alcuni alimenti ricchi di antiossidanti – come appunto verdure, legumi e frutta – potrebbe ridurre il rischio di ammalarsi del cancro al colon-retto, uno dei “big killer” tra le patologie oncologiche; d'altro canto, carni rosse e cibi ultraprocessati, che un recente studio ha associato a oltre 30 effetti negativi sulla salute, con la loro azione infiammatoria catalizzerebbero il rischio.
Una componente significativa del rischio (e della protezione) sarebbe esercitata dagli effetti di questi alimenti sugli equilibri della preziosa flora intestinale.
“Sebbene i nostri risultati siano promettenti, è necessario lavorare ulteriormente concentrandosi maggiormente sulla nutrizione in ambito clinico, utilizzando biomarcatori nutrizionali per comprendere meglio la relazione tra dieta e cancro gastrointestinale”, ha chiosato la coautrice dello studio Amy Reynolds.
Gli autori ricordano che i tumori gastrointestinali rappresentano il 25 percento delle diagnosi totali di cancro e il 33 percento dei decessi.
I dettagli delle due ricerche sono stati pubblicati su European Journal of Nutrition e Nutrition Reviews.
fonte https://www.fanpage.it/