Infarto: messa a punto metodica che lo diagnostica in pochi minuti

Infarto: messa a punto metodica che lo diagnostica in pochi minuti

by: Popular Science 17 Ottobre 2024 Marco Landucci

Un nuovo tipo di esame del sangue, messo a punto da ricercatori della Johns Hopkins University (USA), coordinati da Peng Zheng, è in grado di diagnosticare l’infarto in pochi minuti.

La metodica, descritta su Advances Science, potrebbe essere impiegata come strumento per il primo soccorso e usata anche a domicilio.

Per la sua messa a punto il team della Johns Hopkins University ha utilizzato la biofotonica, una tecnica che sfrutta la luce laser per rilevare nel sangue i biomarker dell’infarto in corso.

A pazienti con sospetto infarto viene somministrata, generalmente, una combinazione di test per confermare la diagnosi: elettrocardiogramma, che richiede circa cinque minuti per l’esecuzione, e analisi del sangue per rilevare i marker distintivi dell’infarto; operazione, questa, che invece richiede tempi più lunghi e a volte deve essere ripetuta.

La nuova metodica fornisce risultati in cinque o sette minuti e – secondo i ricercatori – è più accurata e conveniente di quelle attuali.

Alla base della novità metodologica c’è un chip con una superficie nanostrutturata su cui viene analizzato il sangue.
La “metasuperficie” migliora i segnali elettrici e magnetici durante l’analisi della spettroscopia Raman, rendendo visibili i biomarker dell’infarto in pochi secondi, anche in concentrazioni molto basse. Lo strumento è sufficientemente sensibile da segnalare biomarker dell’infarto che, con i test attuali, potrebbero non essere rilevati in tempo utile.

“L’infarto richiede un intervento immediato per migliorare gli outcome per i pazienti e la diagnosi precoce è fondamentale,  ma può anche essere molto impegnativa ed è quasi impossibile al di fuori di un contesto clinico”, afferma Peng Zheng,“ Il nostro team è stato in grado di mettere a punto una metodica che stabilisce rapidamente e con precisione se qualcuno sta avendo un infarto”.

Fonte: Advances Science 2024
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