Nuovo microscopio osserva la profondità dell’occhio umano

Nuovo microscopio osserva la profondità dell’occhio umano

By: insalutenews.it · 20 Marzo 2024

  L’Unità Operativa di Oftalmologia diretta dal prof. Luigi Fontana – IRCCS Policlinico di Sant’Orsola – nel 2023 ha toccato un nuovo record, eseguendo ben 317 trapianti di cornea. Ora l’attività è destinata a rafforzarsi ulteriormente grazie all’arrivo di un nuovo microscopio operatorio di ultima generazione, che consente di osservare anche la dimensione verticale (e quindi lo spessore dei tessuti) durante le operazioni chirurgiche

  Bologna, 20 marzo 2024 – Vedere al di sotto della superficie. È questa la principale opportunità offerta dal nuovo microscopio per chirurgia oftalmica dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola. Grazie all’integrazione completa con un sistema di scansione tissutale OCT (tomografia ottica computerizzata) ad alta definizione, infatti, il dispositivo permette di visionare anche una porzione della sezione verticale del bulbo oculare e, di conseguenza, di conoscere meglio le reazioni del tessuto sub-superficiale alle manovre eseguite durante un intervento chirurgico.

  “Rispetto ai precedenti microscopi – spiega in altre parole il prof. Luigi Fontana, direttore dell’Oftalmologia dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola – questo dispositivo consente di vedere anche lo spessore dei tessuti durante un’operazione. È un’innovazione che utilizzeremo soprattutto per la chirurgia dei trapianti di cornea e che ci consentirà di operare con maggiore precisione e sicurezza”.

  L’attività è quindi destinata a rafforzarsi ulteriormente dopo un 2023 da record. Lo scorso anno l’IRCCS ha infatti portato a termine ben 317 trapianti di cornea, un terzo in più rispetto all’anno precedente (il 2022 si era infatti chiuso a quota 242). Nelle sale chirurgiche dell’Unità Operativa, diretta dal prof. Fontana e coadiuvata dal dott. Antonio Moramarco, sono stati eseguiti il 40% degli interventi oculistici regionali.

  L’intensa attività, completata dal prelievo nello stesso arco temporale di 238 cornee, ha permesso di restituire la vista ad oltre 300 pazienti. Si tratta dei dati più alti di sempre e, soprattutto, di numeri che collocano l’IRCCS ai vertici della classifica degli ospedali nazionali.

I dettagli del nuovo microscopio
  Da qualche settimana i chirurghi possono contare anche sul nuovo microscopio operatorio, che ha destinato proprio al Sant’Orsola la prima consegna di questa versione del dispositivo. Frutto di un investimento aziendale pari a 410mila euro, il microscopio è stato installato a gennaio nella sala operatoria dell’Oftalmologia al primo piano del Padiglione 1 dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola. Il range di scansione copre l’intera cornea e la camera anteriore e si spinge in profondità dentro l’occhio fino a 5 millimetri, mentre la risoluzione assiale fino a 4 micrometri permette di osservare anche i dettagli più piccoli.

Il trapianto di cornea
  La cornea è la parte più esterna e superficiale dell’occhio. Per il suo corretto funzionamento, è importante che questa membrana mantenga una curvatura regolare e le sue caratteristiche di perfetta trasparenza. Qualsiasi alterazione in questo senso compromette la corretta messa a fuoco delle immagini e può portare ad un annebbiamento visivo. Al verificarsi di queste condizioni e in assenza di alternative terapeutiche, gli specialisti possono optare per un trapianto di cornea, che consiste nella sostituzione della membrana malata o di una sua parte con un segmento proveniente da un donatore.

  Sono diverse le malattie che possono portare alla necessità di eseguire un trapianto. Tra le più frequenti troviamo il cheratocono, le distrofie corneali o le patologie post infettive della cornea. Si tratta di condizioni patologiche che tendono a manifestarsi più frequentemente nel corso della terza età. Il progressivo invecchiamento della popolazione si traduce quindi in un aumento dei trapianti di cornea.

  “Come IRCCS registriamo tanta richiesta, legata anche alla nostra attività – conclude il prof. Fontana – circa il 30% dei pazienti operati, infatti, proviene da fuori regione”.
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