Troppo sale aumenta il rischio di tumore allo stomaco

Troppo sale aumenta il rischio di tumore allo stomaco

Un’associazione già provata nei Paesi asiatici, ora dimostrata anche nella popolazione europea

Aggiungere spesso sale ai cibi aumenta notevolmente il rischio di tumore allo stomaco, rispetto a chi non lo usa o lo usa raramente. 

Questo è quanto emerge dai risultati di uno studio svolto da ricercatori dell’Università di Vienna, pubblicati sulla rivista Gastric Cancer ad aprile 2024. La ricerca, che ha coinvolto oltre 470.000 partecipanti allo studio britannico UK Biobank, è la prima a evidenziare questa associazione in una popolazione europea. 

La correlazione era infatti già emersa da studi svolti con popolazioni asiatiche, che consumano spesso cibi ricchi di sale.

Il tumore allo stomaco è il quinto tumore più frequente a livello globale ed è particolarmente diffuso in Asia. 

Il rischio di svilupparlo aumenta con l’età e in presenza di fattori come il consumo di tabacco e alcol, l’obesità e l’infezione da Helicobacter pylori. 

Secondo i dati del World Cancer Research Fund (WCRF), i cibi conservati sotto sale aumentano il rischio di questo tipo di tumore.

Perché il sale favorisce l’insorgenza del tumore gastrico? Non c’è una risposta definitiva, ma sembra che il sale danneggi la mucosa dello stomaco, favorendo la crescita del batterio Helicobacter pylori, un agente cancerogeno. È anche possibile che il sale agisca in sinergia con nitrati e altri composti cancerogeni.

La maggior parte degli studi in merito è stata condotta in Paesi come Cina e Giappone, mentre si hanno pochi dati relativi all’Europa. Per colmare la lacuna, i ricercatori dell’Università di Vienna hanno sfruttato una domanda inclusa nel questionario dello studio UK Biobank, ovvero: “Quanto spesso aggiungi sale al cibo?”. Nel database erano riportate anche le eventuali malattie sviluppate nel tempo dai partecipanti. L’obiettivo dei ricercatori dell’Università di Vienna era studiare l’eventuale associazione tra uso del sale e tumore gastrico nella popolazione britannica.

Il rischio di cancro in chi alla domanda sull’aggiunta di sale ha risposto “sempre” è risultato del 41 per cento circa più alto rispetto a quello di chi aveva invece risposto “mai o quasi mai”. I ricercatori hanno quindi rilevato una relazione lineare tra i livelli di sodio nelle urine e la frequenza di aggiunta di sale dichiarata. Nell’insieme, i dati ottenuti indicano che questa informazione potrebbe essere utile per studiare gli effetti del sale sulla salute. Inoltre, potrebbero essere usate in campagne di salute pubblica, per informare la popolazione sul rischio oncologico dell’eccesso di sale nella dieta.

Aggiungere sempre sale al cibo sembra dunque essere un’abitudine da evitare, anche se ulteriori studi potranno dare maggiori certezze riguardo a questi risultati.

Fonte  AIRC  giugno 2024

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