La vitamina D vi intriga? Ecco le risposte alle vostre curiosità

La vitamina D vi intriga? Ecco le risposte alle vostre curiosità

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Le due fasi di attivazione

La prima fase dell’attivazione della vitamina D3 prodotta a livello cutaneo, il colecalciferolo (pro-ormone), avviene nel fegato, da parte dell’enzima 25-idrossilasi. 

Da questo passaggio si produce il metabolita 25-idrossi-vitamina D3 [(25(OH)D3], noto come calcifediolo, che non è ancora l’ormone attivo, anche se possiede una sua attività. Il secondo livello di attivazione ormonale della vitamina D avviene a livello renale attraverso l’enzima 1alfa-idrossilasi. 

Si arriva così alla formazione dell’ormone attivo, la 1 alfa-25-diidrossi-vitamina D3 [1,25(OH)2D3], nota anche come calcitriolo.

Il calcitriolo è l’ormone più attivo sull’assorbimento intestinale di calcio rispetto al calcifediolo (> 1000 volte), ma il calcifediolo circola a concentrazioni 1000 volte superiori rispetto al calcitriolo. 

La vitamina D attiva (calcitriolo) possiede tutte le caratteristiche di un ormone, mentre colecalciferolo e calcifediolo sono considerati pro-ormoni. 
Dunque, la vitamina D è un ormone e non un semplice “supplemento”.  Di conseguenza, eventuali integrazioni (farmacologiche o meno) vanno assunte solo sotto controllo medico. 

Il colecalciferolo, anche noto come vitamina D3 nativa o parentale, è il supplemento farmacologico più utilizzato. 

La dose è indicata in Unità Internazionali (UI).

Estratto del libro «Vitamina D: istruzioni per l’uso» (Pacini Editore srl - Pisa) di Maria Luisa Brandi, professore ordinario di endocrinologia all’Università di Firenze e primario dell’unità di malattie del metabolismo minerale e osseo nell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, e Margherita De Bac, giornalista.   Corriere salute 2024
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