Sciopero dei medici: “Manovra iniqua e inaccettabile”

Sciopero dei medici: “Manovra iniqua e inaccettabile”

BY: SINDACATO REDAZIONE DOTTNET | 14/12/2023 12:05

Organizzato un Presidio davanti al Ministero della Salute (Lungotevere Ripa) a Roma – dalle ore 11.00 alle ore 13.00 – al quale parteciperanno i Presidenti e i Segretari Nazionali delle Sigle che hanno proclamato lo sciopero

 Il lavoro delle nostre Colleghe e dei nostri Colleghi non è più una missione, è diventato un calvario, e il 18 Dicembre il nostro non è uno sciopero temerario, come invece in queste ore ha incredibilmente affermato qualcuno. È una legittima e doverosa protesta, che segue le altre avvenute sin da metà novembre, nell’ambito di una mobilitazione ancor più vasta, per la difesa e il rilancio del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Alessandro Vergallo per l’AAROI-EMAC - Roberta Di Turi per la FASSID - Aldo Grasselli per la FVM - Benedetto Magliozzi per la CISL MEDICI hanno spiegato questa mattina alla stampa le ragioni dello sciopero che lunedì 18 Dicembre interesserà i servizi ospedalieri e territoriali e la filiera agro-zootecnica-alimentare.

Nel giorno dello sciopero si prevedono disagi in tutti i servizi ospedalieri e territoriali e nella filiera agro-zootecnica-alimentare. Qualora la protesta restasse inascoltata, la mobilitazione proseguirà dopo l’epifania.

“Stavolta daremo un segnale molto più deciso che in qualsiasi altra protesta che abbiamo mai intrapreso, nonostante, per quanto concerne i Colleghi dipendenti pubblici rappresentati dall’AAROI-EMAC, nessun Medico di turno in PS o nel 118, in quanto operante in Servizi al 100% essenziali, potrà far sciopero, e parliamo di almeno 12.000 contingentati, quindi poco meno del 10% del totale dei dirigenti, mentre gli Anestesisti Rianimatori sono circa 14.000, quindi poco più del 10%, ma almeno il 40% di costoro sarà contingentato – spiega Alessandro Vergallo –, almeno il 25% sarà fuori servizio per ferie etc., mentre il 5% circa non sciopererà per la tutela dei pazienti fragili, e quindi meno di 4.200 AR saranno da noi chiamati a scioperare. Se tutti questi 4.200 AR – iscritti o meno alla AAROI-EMAC – scioperassero, sarebbero “solo” il 3% del totale dei dirigenti medici e sanitari la cui adesione allo sciopero sarà conteggiata ai fini statistici dalla Funzione Pubblica; ma la statistica non inganni: a quest’adesione apparentemente minima corrisponderebbe il 100% delle adesioni possibili per la specialità, che basterebbe di per sé a far saltare tutti gli interventi chirurgici ordinari, almeno 25.000 su scala nazionale. Ciascun Anestesista Rianimatore assente per sciopero renderà comunque inutile la presenza di almeno altri 7/8 lavoratori, amplificando a valanga gli effetti della nostra protesta, che saranno ancora più imponenti grazie alla concomitante astensione dal lavoro dei dirigenti rappresentati dalle altre 3 Sigle, e in aggiunta da tutti i Colleghi che ne condividono e ne sostengono le ragioni comuni. Questo sciopero sarà per il 2023 la punta di diamante della raffica coordinata di proteste sindacali che per la Sanità sono state organizzate l’una a ridosso delle altre in questi due mesi di novembre e dicembre come mai successo prima, ma qualora la Legge di Bilancio non sia emendata come chiediamo noi siamo già pronti per replicarlo a gennaio, raddoppiandone la durata e i disagi”.

“Da sondaggi nel territorio stimiamo adesioni che vanno dal 10 fino al 20 per cento all’azione di sciopero - aggiunge Roberta Di Turi –. I colleghi, soprattutto nei servizi più in sofferenza, sono impazienti di manifestare, laddove non impattiamo troppo duramente sui pazienti. Quindi FASSID il 18 dicembre ferma tutti i servizi ospedalieri e territoriali non indispensabili per le diagnosi e le cure non urgenti: blocco delle prestazioni di radiologia diagnostica, interventistica e ambulatoriale, della diagnostica di laboratorio, delle prestazioni psicologiche nei consultori, nelle neuropsichiatrie infantili, nei centri di salute mentale, delle prestazioni farmaceutiche in ospedale e sul territorio, dei servizi di igiene e sanità pubblica e vaccinali.

“Ci attendiamo una forte adesione dei Medici Veterinari allo sciopero nazionale di 24 ore del 18 dicembre – continua Aldo Grasselli –. Non possono però scioperare i colleghi impegnati nei servizi essenziali definiti dalla legge, ovvero i contingenti minimi definiti dal piano delle emergenze annuale elaborato dalle aziende e dagli enti del SSN

I contingenti di medici veterinari saranno numericamente riferibili a quanti necessari per garantire: le operazioni di controllo e eradicazione delle malattie infettive e contagiose degli animali e delle zoonosi, il pronto intervento a tutela del benessere animale, la vigilanza e controllo in presenza o sospetto di tossicoinfezioni relative ad alimenti di origine animale ove non dilazionabili; attività per l'approvvigionamento di pesce e carni agli ospedali, case di cura ed istituti convenzionati nonché residenze protette ed assistite. Le altre attività di ispezione, vigilanza e controllo, di certificazione e di commercializzazione delle filiere agro zootecnico alimentari saranno ferme per 24 ore”.

“Essendo presenti con iscritti in tutte le discipline della professione, non è semplice per CISL Medici stilare delle stime sulle aspettative dell'adesione a questo sciopero – sottolinea Benedetto Magliozzi –. Detto ciò è essenziale affermare che noi riponiamo in questa giornata di astensione delle alte aspettative di partecipazione, forti della consapevolezza che ci sarebbero molti altri colleghi pronti a partecipare e a scendere in piazza ma che, a causa della necessità di garantire i servizi e le prestazioni essenziali e i contingenti minimi, non potranno essere al nostro fianco per garantire i diritti di chi fa Sanità”.
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