Impiantato un patch di tessuto amniotico per chiudere un foro maculare
Presso la Clinica Oculistica dell’AOU di Sassari effettuato un intervento chirurgico per migliorare la funzione visiva in una donna colpita da questa grave patologia. L’intervento è eseguito in pochi centri in Italia
“Un buco che deve essere eliminato quanto prima – fa notare il docente – e, talvolta, quando le dimensioni del foro sono ampie viene fatto attraverso l’impianto di un tessuto autologo del paziente. Ricordiamo, però, che non tutti i fori devono essere operati. Alcuni, quelli in formazione (impending macular holes), hanno la capacità di chiudersi da soli e vanno, dunque, semplicemente monitorati nel tempo”. Nel caso della donna di 60 anni, invece, è stato impiantato un patch di tessuto amniotico di piccole dimensioni, un frammento circolare di 1,5 mm.
L’intervento, che ha avuto la durata di un’ora circa, è stato realizzato dall’équipe chirurgica composta dalla dott.ssa Valeria Turtas e dal dott. Marco Salvo. L’operazione è consistita in una revisione di vitrectomia con impianto di un “patch” (frammento tissutale) di membrana amniotica e tamponamento con gas. Con questa particolare tecnica – che è eseguita in pochi altri centri in Italia – viene apposto il tessuto biologico, proveniente da una mamma donatrice, al fine di chiudere il foro.
Il patch è stato impiantato attraverso un intervento di chirurgia microscopica. L’operazione viene eseguita attraverso un microscopio operatorio, l’ausilio di lenti di ingrandimento e l’impiego di micropinze.
Il paziente colpito da questa patologia presenta un importante calo della vista e un difetto del campo visivo centrale. La riduzione della vista può diventare sempre più grave se non si interviene chirurgicamente per tempo. Il paziente quindi ha un visus molto basso (inferiore a 1/10), perde la visione centrale e lamenta la presenza di una macchia scura al centro dell’occhio. La visione periferica, invece, continua a funzionare.
Nel caso specifico, “la signora – spiegano dalla Clinica oculistica – aveva avuto un distacco della retina che era stato risolto. Si era successivamente presentato, però, un evento raro e inaspettato, la formazione appunto di un foro a livello maculare. In questo caso, era già stato eseguito un peeling, cioè l’asportazione della membrana limitante interna. In assenza di questo fondamentale tessuto, di solito impiegato per la chiusura di un foro di grandi dimensioni, abbiamo impiantato un tessuto di membrana amniotica fornita dalla Banca degli Occhi del Veneto”.
La paziente ha quindi fatto rientro a casa e, adesso, dovrà osservare un periodo di riposo. Si dovrà consentire l’assorbimento della bolla di gas, utilizzata per posizionare il tessuto e tenere uniti i bordi del foro maculare. La bolla di gas quindi si ridurrà di dimensione e lascerà spazio al liquido che l’occhio produce naturalmente. In questo periodo è sconsigliato sottoporsi a particolari sforzi fisici, truccarsi gli occhi e strofinarli, nonché fare attività natatoria