Riscatto di allineamento Enpam, ecco quando e a chi conviene
BY: REDAZIONE DOTTNET | 20/04/2023 21:00
La formula consente appunto di allineare alla contribuzione più recente i periodi precedenti in cui la contribuzione è risultata inferiore
Quando si parla di riscatto a fini previdenziali, normalmente si intende il recupero nel calcolo della pensione dei periodi in cui non si è effettivamente lavorato, ma ci si è in qualche modo preparati all’esercizio della professione, e cioè per i medici il periodo del corso di laurea e gli anni della scuola di specializzazione oppure del corso di formazione in medicina generale. Inoltre, si può aggiungere anche (per l’Enpam a pagamento, per l’Inps a titolo figurativo, cioè gratuito) il periodo del servizio militare.
All’Enpam, com’è noto, esiste però un’altra forma di riscatto, il cosiddetto riscatto di allineamento contributivo, che consente appunto di allineare alla contribuzione più recente i periodi precedenti in cui la contribuzione è risultata inferiore. E qui sta la principale differenza con il riscatto normale: il riscatto della laurea, come quello di allineamento, consente di aumentare l’importo della pensione finale, ma, a differenza di quest’ultimo, aggiunge anni di contribuzione e quindi generalmente consente di andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia (all’Enpam 68 anni).
Per questo motivo il costo del riscatto dei periodi universitari è leggermente più alto rispetto a quello dell’allineamento, in quanto oltre all’incremento della pensione incorpora anche il costo attuariale per la Fondazione della possibilità di andare in pensione anticipata, anche se questa eventualità non dovesse concretamente realizzarsi.
Ecco perché al momento della scelta di uno dei due prodotti, bisogna essere ben coscienti di cosa si va ad acquistare. In generale se, com’è giusto fare, ci si trova all’inizio della propria vita professionale sarebbe meglio preferire il riscatto della laurea, per il quale l’Enpam richiede almeno 10 anni di servizio. Allo scoccare dei dieci anni, è meglio presentare immediatamente la domanda (peraltro non impegnativa), perché in questo modo si è certi di pagare il costo minimo possibile e si mette al riparo anche la possibilità di ritirarsi anticipatamente dall’attività, conseguendo una pensione. Per un medico o un odontoiatra peraltro prendere la pensione non significa per forza appendere il camice al chiodo, anzi spesso significa avere tempo e modo di svolgere un’attività libero professionale in piena libertà di tempi e di orari.
Il riscatto di allineamento va invece preferito all’inizio ed alla fine dell’attività: all’inizio perché per richiederlo sono sufficienti cinque anni di servizio e quindi, se già si ha un reddito sufficientemente importante, può essere opportuno godere della totale deducibilità fiscale dei versamenti aumentando il proprio risparmio previdenziale. Attenzione però: la deducibilità non può essere utilizzata nei regimi fiscali agevolati, quale ad esempio il regime forfetario, piuttosto frequente nei giovani professionisti.
Specularmente, se si è già completato il riscatto della laurea, della specializzazione e del servizio militare, ma non si è ancora raggiunta l’età della pensione, può essere conveniente ripescare il riscatto di allineamento sempre per ragioni di opportunità fiscale. Tra l’altro, a differenza di quello della laurea, che cessa comunque a 68 anni, il riscatto di allineamento può essere pagato sino al compimento del 70° anno di età. Quindi, in caso di richiesta a fine carriera, è opportuno studiare con il proprio commercialista un piano di ammortamento personalizzato: dal momento che si tratta di un istituto molto flessibile, decidere cioè (ovviamente anche sulla base dell’effettiva disponibilità economica) quando e quanto versare ogni anno sino all’ipotetica decorrenza della pensione per massimizzare il beneficio fiscale, limitando l’entità del riscatto all’effettivo importo desiderato.
Per ottenere il maggior risparmio di tasse possibile, la rateazione è uno strumento necessario. È bene sapere quindi che gli importi delle singole rate dei riscatti Enpam sono calcolati sulla base del saggio di interesse legale vigente in quello specifico momento, cioè sono annualmente ricalcolate (in aumento o in riduzione) in caso di variazione del tasso, che attualmente è pari al 5 per cento annuo.