Violenza sui medici, agli Stati Generali la campagna "E poi, la vita chi te la salva?"
Sarà presentata ufficialmente nel corso degli Stati Generali della Professione Medica la campagna "E poi, la vita chi te la salva?", organizzata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) per sensibilizzare alla lotta contro la violenza sugli operatori sanitari.
Come riporta il comunicato ufficiale Fnomceo, manifesti recanti i volti emaciati dei pazienti, corredati dalla frase "Chi aggredisce un medico ferisce tutti noi. Chiudiamo questa ferita per sempre", tappezzeranno tutte le città italiane. «In quella virgola, in quella pausa dopo le parole 'e poi' sta la riflessione che ognuno dovrebbe fare quando sta per aggredire un medico - contestualizza Filippo Anelli, presidente Fnomceo -. I medici sono lì per te, per salvarti la vita. Come diceva un'altra nostra campagna, il nemico è la malattia, non il medico».
La campagna è già partita da Bari in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sugli operatori sanitari del 13 settembre, e mira a combattere la «perdita di autorevolezza» che colpisce la figura del medico in una società che percepisce il servizio sanitario sempre più come un'impresa che produce merci, e nella quale il legame fiduciario si sgretola con il conseguente «dilagare di fenomeni di violenza e il diffondersi di un'informazione sanitaria non attendibile». Il ripetersi di aggressioni sarebbe la conseguenza della frattura nel mondo sanitario, «in cui la reciproca fiducia, tra curato e curante, è il cemento che tiene insieme il Servizio Sanitario pubblico».
«Occorre subito un provvedimento, meglio se un Decreto-legge - conclude Anelli - visto il carattere di necessità e urgenza, che intervenga, inasprendo le pene, permettendo la procedibilità d'ufficio, prevedendo, oltre alla messa in sicurezza di tutte le strutture sanitarie, la presenza di un presidio di pubblica sicurezza nei pronto soccorso. E serve nel medio - lungo periodo un netto cambiamento di rotta a livello culturale per ricostruire il patto di fiducia tra medici e cittadini, che è imprescindibile per l'alleanza terapeutica. È su tutti questi fronti che, insieme alla nostra Commissione Fnomceo per la Sicurezza degli operatori, stiamo lavorando». Fonte: Doctor 33 set 18 2019