EDEMA MACULARE DIABETICO: BUONE NOTIZIE DAI PRIMI DATI REAL LIFE A 3 ANNI DI PAZIENTI TRATTATI CON FLUOCINOLONE ACETONIDE

EDEMA MACULARE DIABETICO: BUONE NOTIZIE DAI PRIMI DATI REAL LIFE A 3 ANNI DI PAZIENTI TRATTATI CON FLUOCINOLONE ACETONIDE

I pazienti con edema maculare diabetico (EMD) che non rispondono in misura sufficiente ai trattamenti di prima linea (laser e terapia con anti-VEGF), possono essere trattati con un impianto di fluocinolone acetonide (FAc), che viene iniettato nel vitreo dove rilascia una microdose di FAc (0,2 ?g al giorno), in continuo, per un massimo di 3 anni con l’obiettivo di ridurre l’edema maculare e migliorare la visione.


Recentemente è stato pubblicato uno studio retrospettivo, denominato retro-IDEAL, che valuta per la prima volta, la sicurezza e l’efficacia, su pazienti con EMD cronico,  dell’impianto FAc in real life, ovvero nella pratica clinica quotidiana, per tutti i 3 anni di durata prevista dell’impianto dall’inizio del trattamento.

L’analisi è stata effettuata su un totale di 94 occhi appartenenti a 76 pazienti, estratti dai registri di cliniche tedesche. È importante sottolineare che questi pazienti sono stati tra i primi trattati in Germania dopo l’approvazione dell’uso di FAc e presentavano uno stato acuto di malattia infiammatoria, determinato dall’EMD di lunga durata e dal pesante decorso dei trattamenti di prima linea (laser o anti-VEGF) somministrati prima di ricevere l’impianto di FAc, come trattamento di seconda linea.

Lo studio mostra che i pazienti, seguiti per 30,8 (± 11,3) mesi, avevano un’acuità visiva (AV) migliorata di +5,5 lettere al nono mese e mantenuta sino al mese 30. Lo studio ha inoltre evidenziato, al primo anno, una riduzione dello spessore della macula centrale (da 502 ?m alla linea di base a 338 ?m), iniziato al terzo mese e mantenuto sino all’anno 3. La pressione intraoculare media (IOP, intraocular pression) rimaneva costante tra la linea di base e l’anno 3, con una variazione massima di 1,9 mmHg verificatasi all’anno 1. Questi dati confermano quelli di un altro ampio studio, pubblicato sull’impianto FAc, che comprende 305 pazienti con un follow-up a 2 anni. Gli autori (Bailey et al.), anche in questo caso, hanno riportato miglioramenti sia nella AV media (da 51,9 a 57,2 lettere) che nello spessore centrale della fovea (riduzione da 451,2 a 355,5 ?m).

Retro-IDEAL rappresenta, quindi, la prima analisi riguardante un periodo di follow-up di 3 anni (una media di 30,8 mesi), che conferma che il trattamento con un impianto FAc, in pazienti che in precedenza non avevano ottenuto risultati ottimali con terapie anti-VEGF, offre miglioramenti clinicamente significativi in AV e spessore maculare per tutta la vita dell’impianto.

Il dosaggio continuo assicurato dall’impianto FAc permette non solo il mantenimento costante del trattamento, anche in caso di ritardi agli appuntamenti successivi, ma rappresenta anche un beneficio importante in quanto molti fattori – tra cui la non ottimale compliance del paziente – possono interrompere il programma di dosaggio reiterato che spesso risulta necessario per ottenere risultati ottimali nel caso della terapia con anti-VEGF.

 Fonte:Oculista Italiano
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