Allarmina, la proteina-segnale delle infiammazione
È il lontano 2002, quando, per la prima volta, dal laboratorio di Ricerca di Base della Divisione di Dinamica della Cromatica, emerge un’importantprofessor Marco Bianchi, ha individuato che le cellule, quando muoiono o sono stressate (per patologie o in seguito a traumi), rilasciano una particolare proteina - Hmgb1 o Allarmina - in grado di segnalare al Sistema Immunitario che una parte del nostro corpo ha un problema e che, quindi, è necessario un piano d’azione.
Ed è proprio dal prof. Bianchi, responsabile dell’Unità di Ricerca di Base - Dinamica della Cromatina all’IRCCS Ospedale San Raffaele, che comprendiamo l’importanza di questa proteina, utile sia come campanello d’allarme per l’organismo sia come elemento essenziale nella ricostruzione del tessuto danneggiato.
“Il nostro Sistema Immunitario risponde, principalmente, a due stimoli: alle infezioni batteriche, ai virus, ai funghi patogeni, ma anche ai danni causati, per esempio, da traumi. Il risultato è il medesimo poiché, nel caso di infezioni, alcune cellule sono uccise o stressate dai patogeni, mentre se accade evento traumatico (es. una martellata su un dito, una caduta), alcune cellule muoiono o vanno in stress e devono necessariamente essere sostituite. La stessa cosa succede anche in caso di malattia. Per coordinare la risposta dell’organismo, sono necessari dei segnali che derivano dalle cellule morte e dei recettori (cioè molecole che riconoscono il segnale) nelle altre cellule del sistema immunitario, per dare a quest’ultimo il segnale di agire”.
“Il segnale delle cellule morte - continua - stressate o che devono essere sostituite o sostenute, viene dato da una particolare proteina che prende il nome di Hmgb1 e per la quale - qualche tempo fa - abbiamo lanciato il nome di Allarmina. Questo appellativo è dovuto al fatto che la proteina è presente normalmente nel nucleo della cellula dove svolge il compito di organizzare il DNA e le proteine nel nucleo ma, una volta che esce da quest’ultimo, fa da segnale e da avvertimento. Le funzioni di questa proteina sono, quindi, sono due: una normale (organizzazione del DNA e delle proteine del nucleo) e una straordinaria (segnale di allarme nel momento in cui le proteine fuoriescono dal nucleo). Questa prima fase di uscita della proteina dal nucleo costituisce il Livello 1: l’Allarmina è un segnale che indica che alcune cellule sono andate incontro a morte o a stress. Il Livello 2 indica quanto, da un certo punto di vista, sia molto vantaggioso sapere che una cellula è in grave difficoltà prima che essa muoia definitivamente. Quindi, molte di esse, se non tutte, hanno sviluppato un sistema evoluto per espellere la proteina prima di morire. Il risultato è esattamente lo stesso: prima si verifica l’infiammazione con conseguente risposta del Sistema Immunitario e, infine, c’è la ricostruzione del tessuto. Questo sistema, per cui la proteina viene mandata fuori, non ha nulla a che fare con i sistemi normali di secrezione della cellula ed è esclusivo per l’Allarmina”.
“Quest’ultima – conclude il prof. Bianchi - è importante perché dà il segnale di quando la cellula è in stress o vicina alla morte. Questo avviene in situazione patologiche completamente diverse. Per esempio, abbiamo dimostrato che l’Allarmina rilasciata dai neuroni iperattivati scatena gli attacchi di epilessia. Invece, quando cellule di melanoma sono eccessivamente esposte al sole, l’Hmbg1 causa la loro dispersione e quindi metastasi in altri organi. Perciò, siamo sia alla ricerca di inibitori dell’Allarmina che la possano bloccare sia particolarmente interessati alla ricostruzione di tessuti danneggiati. L’Hmbg1, dopo aver suonato l’allarme, istruisce il Sistema Immunitario a supportare la riparazione dei tessuti danneggiati. Il nostro obiettivo è quello di creare allarmine “migliorate” che permettano di facilitare e di accelerare la fase di ricostruzione del tessuto, senza provocare infiammazione”.