osservazioni medico oculistiche - Covid-19 & il Next Big One

L'angolo della lettura

23/03/2024 - Covid-19 & il Next Big One


   Spillover (dall’inglese spill, versare, spandere, e over, sopra, traboccare) è il termine con cui i microbiologi indicano il passaggio di un patogeno da una specie ospite all'altra. Il termine utilizzato anche in economia indica l'impennata puntuale dei prezzi di alcuni prodotti.

   Nel saggio del 2012 “Spillover. L'evoluzione delle pandemie” di David Quammen, scrittore e giornalista del New York Times, si legge: 

“Non c’è alcun motivo di credere che l’AIDS rimarrà l’unico disastro globale della nostra epoca causato da uno strano microbo saltato fuori da un animale. Qualche Cassandra bene informata parla addirittura del Next Big One, il prossimo grande evento, come di un fatto inevitabile. Sarà causato da un virus? Si manifesterà nella foresta pluviale o in un mercato cittadino della Cina meridionale? Farà trenta, quaranta milioni di vittime? L’ipotesi è ormai così radicata che potremmo dedicarle una sigla, NBO. La differenza tra HIV-1 e NBO potrebbe essere, per esempio, la velocità di azione: NBO potrebbe essere tanto veloce a uccidere quanto l’altro è relativamente lento. Gran parte dei virus nuovi lavorano alla svelta…”

  A metà tra saggio, storia della medicina e reportage, scritto con stile quasi poliziesco, dopo sei anni di lavoro e di lunghe indagini è il libro più venduto on line su Amazon, tradotto in italiano nel 2017.

    Con un’interessante disamina sulle cause che agevolano le epidemie, tra tutte le alterazioni ecologiche prodotte dall’uomo, David Quammen sulle colonne del New York Times di recente ha scritto: “Quando hai finito di preoccuparti di questa epidemia, preoccupati della prossima”. COVID-19, ora SARS-CoV-2, è iniziata alla fine di dicembre 2019 nella città di Wuhan (武漢, 武夂, Wuˇhàn) capoluogo della provincia cinese dell'Hubei, settima città più popolata del paese con 11 milioni di abitanti, importante centro politico, economico, finanziario, commerciale, culturale ed educativo della Cina centrale, definita come "La via delle nove province". 

  A Wuhan i primi casi si sono registrati tra i lavoratori del mercato alimentare all'ingrosso della città. Con oltre un migliaio di bancarelle alimentari di pesce, polli, fagiani, pipistrelli, marmotte, serpenti, cervi macchiati e altri animali selvatici, è tra i “wet market” più estesi di tutta la Cina. L’ipotesi che l’epidemia fosse una zoonosi è apparso subito più che probabile. Per zoonosi si intende una qualsiasi malattia infettiva trasmessa da animali all'uomo direttamente, per contatto con pelle, peli, uova, sangue, secrezioni o indirettamente, tramite ingestione di alimenti infetti. Il virus responsabile dell'epidemia di Wuhan è stato individuato nei primi giorni del 2020 in un betacoronavirus. 

   I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus, così denominati per le punte a forma di corona delle proteine superficiali (spike, spicole, chiodini) del virus. La famiglia dei coronavirus è divisa in sottofamiglie identificate come “alfa”, “beta”, “gamma” e “delta” coronavirus. Gli alfa e i betacoronavirus infettano principalmente i mammiferi, i gamma e i deltacoronavirus principalmente gli uccelli. I coronavirus sono diffusi in molte specie animali causando zoonosi, come dimostrato per SARS-CoV, trasmesso all’uomo dagli zibetti dell’Hymalaia (Paguma larvata), e il MERS-CoV, trasmesso dai dromedari (Camelus dromedarius) (fonte WHO). Dagli anni Sessanta erano noti 6 coronavirus capaci di infettare l’uomo. Da gennaio 2020 conosciamo 7 ceppi di coronavirus:

1. Human Coronavirus 229E (HCoV-229E)

2. Human Coronavirus OC43 (HCoV-OC43)

3. Human Coronavirus NL63 (HCoV-NL63)

4. Human Coronavirus HKU1 (HCoV-HFU1)

5. Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus (SARS-CoV2)

6. Sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus (MERS-CoV), conosciuto anche come Novel Coronavirus 2012 (2012-nCoV) e Human Coronavirus Erasmus Medical Center/2012 HCoV-EMC/2012

7. Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus-2 (SARS-CoV-2), conosciuto anche come Wuhan Coronavirus, responsabile della malattia COVID-19

   Il SARS-CoV-2, settimo virus della stessa famiglia, è simile per sequenza genica al SARS-CoV per il 70%, e al MERS-CoV per il 40%. I coronavirus, responsabili delle gravi epidemie SARS del 2002, MERS del 2012 e dell’attuale, hanno dimensione genomica tra 26 a 32 kilobasi, il più lungo di qualsiasi virus a RNA (consiste di 26.000/30.000 lettere o basi), sono virus a RNA positivo dal diametro di circa 80-160 nm. Principali caratteristiche dei virus a RNA:

- I virus a RNA sono più fragili rispetto a quelli a DNA

- I virus a RNA subiscono mutazioni più frequentemente

- I virus con pericapside sono più fragili dei virus nudi

- Il pericapside è una struttura lipidica, facilmente degradabile ai detergenti, disinfettanti, sali biliari, essiccamento

- I coronavirus sono virus zoonotici; lo zibetto per SARS, il dromedario per MERS, il pipistrello per SARS-Covid19

- I ceppi virali ricombinanti zoonotici con lo spillover aumentano la loro patogenicità;

- La mutazione del dominio della proteina S, legante recettore, determina variazione della sua conformazione tridimensionale, maggiore affinità per il recettore ACE2, aumento della virulenza

- L’eliminazione del virus dalle cellule infettate avviene prima della sintomatologia clinica, caratteristica specifica del SARS-Covid19 rispetto a SARS e MERS; questo spiega il più facile contagio

    Presentano grandi protuberanze superficiali (~20 nm), i peplomeri, a struttura proteica, disposti a corona all'esterno del doppio strato lipidico, l'envelope (pericapside o peplos); sono inoltre dotati di glicoproteine, gli spike (proteina S). Gli spike si legano ai recettori delle cellule infettate con meccanismo chiave-serratura. Le glicoproteine di superficie dei coronavirus SARS-like dei pipistrelli, identificati inizialmente come spillover, non hanno la capacità di legarsi alle cellule umane. Sulla scorta delle migliori conoscenze queste forme virali risulterebbero innocue per l’uomo. Lo spillover zoonotico, cioè il salto dall’animale all’uomo, è plausibile sia avvenuto tramite un ospite intermedio, il pangolino, formichiere squamoso ampiamente utilizzato a scopo alimentare e nella farmacopea tradizionale orientale. 

   I coronavirus isolati nei pangolini appartengono a due varianti con genomi simili al SARS-CoV-2 per 85.5%-92.4%, con similitudini anche negli spike di ancoraggio sulle cellule. Come precursori virali della SARS-CoV-2 gli studi finora condotti ricondurrebbero tuttavia ad una colonia di pipistrelli rinolofidi individuata a più di 1000 km a sud di Wuhan. Come giustificare il passaggio dei precursori virali dal luogo d’origine al luogo dell’effettivo contagio non è ancora chiaro. Il consumo di questi mammiferi, tradizione ancora esistente in Cina, potrebbe offrire una possibile e plausibile risposta.

   Il mercato di Wuhan, conosciuto come Huanan Seafood Market, con commercio di animali vivi e frutti di mare, è situato nel distretto di Jianghan, ha un’estensione di 50.000 m² (cinque ettari) con miriadi di stradine e vicoli interessati all’attività commerciale, con 1000 abitanti residenti. Il South China Morning Post, (SCMP, The Post), giornale a pagamento più credibile di Hong Kong, il 29 gennaio 2020 riferiva in un articolo sulla causa dell’epidemia, che nel mercato di Wuhan si possono acquistare fino a "120 animali della fauna selvatica attraverso 75 specie". 

    L’autorità sanitaria cinese ha deciso la chiusura del wet market di Wuhan in data 01/01/2020 ufficialmente per ristrutturazione; il 26 gennaio è arrivato anche il divieto di commerciare animali selvatici fino al termine della crisi. Pangolini e pipistrelli, favoriti dalle condizioni igieniche più che precarie di questi mercati all’aperto, e la facile contaminazione tra venditori e clienti con sangue e organi di animali macellati in situ, hanno offerto al virus la possibilità di mutare ed effettuare il salto di specie, lo spillover. Le ipotesi più verosimili vedono infatti pipistrelli, pangolini e forse i zibetti come spillover zoonotici. 

   Il coronavirus del SARS-CoV-2 è stato in effetti rintracciato già nel 2017 nei pipistrelli che per la loro forma sono noti come ferri di cavallo. Dell’ordine dei chirotteri (dal greco chéir, mano e pteròn, ala) questi mammiferi volanti mangiano di tutto, vivono fino a 40 anni, hanno un sistema immunitario fortissimo, unico, formidabile; la loro carne inoltre è considerata una prelibatezza in molta parte dell’Oriente, specie in Indonesia. La relazione tra l’attuale pandemia e questi animali, unici mammiferi tra i volatili, trova molti altri punti di forza:

a) Il 25 % di tutti i mammiferi sono pipistrelli (circa 1116 specie)

b) Spiccata socialità, con concentrazioni anche di un milione per sito

c) Caratteristica del loro volo: spostamenti di decine di chilometri in una sola notte e, per migrazione, fino a 1300 chilometri

   Le urbanizzazioni e le devastanti deforestazioni sottraggono ai chirotteri zecche e zanzare, con pericoloso avvicinamento di questi mammiferi nelle metropoli, e la possibilità di colonie in luoghi insoliti, scantinati, capannoni, fabbriche dismesse. La commistione tra animali domestici, selvatici e l'uomo facilita enormemente la diffusione del contagio. 

   Se i serbatoi di proliferazione e diffusione dei virus creati dall’uomo non saranno debellati, bonificati, definitivamente eradicati, e i governi di quei territori non imporranno limitazioni alle pratiche alimentari e di vita comune foriere di contagio, radicate in una cultura millenaria, tutto sarà vano, i risultati inevitabilmente limitati nel tempo. Nuove ondate pandemiche purtroppo si svilupperanno procurando ancora milioni di morti e gravissime conseguenze economiche. Le abitudini di vita sono più difficili da combattere ed eradicare del coronavirus. O loro o noi; questa è la scelta che l’umanità ha davanti, alla quale non può sottrarsi.

 

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