osservazioni medico oculistiche - Perché l'amicizia...

L'angolo della lettura

26/02/2025 - Perché l'amicizia...


Perché l’amicizia…

  E’ difficile comprendere appieno il sentimento dell’amicizia, le sue intime sfaccettature, i presupposti perché possa nascere, consolidarsi e proseguire nel tempo. Crescere è inizialmente per questo sentimento una necessità vitale, un presupposto indispensabile, una condizione obbligatoria. 
  C’è infatti un livello minimo da raggiungere perché possa sussistere e realizzarsi. Dopo, se ha continuità e solide conferme nel tempo, a volte si radica, può diventare un bene prezioso al quale attingere forza nei momenti difficili, una fonte per ritrovare vigore nelle sconfitte, coraggio nello sconforto, conferme nelle incertezze. Altro indispensabile presupposto perché possa realizzarsi è l’assenza di finalità, prossime o future, palesi o nascoste.

 O meglio, può anche iniziare per interessi contingenti ma, per elevarsi a carattere di sentimento, costituirsi come intimo sentire, l’amicizia ha l’esigenza di alimentarsi del colloquio, della condivisione, della partecipazione di storie e momenti della nostra vita senza altre finalità specifiche. 
  Allorché viene strumentalmente ricercata per interessi di parte, presto diventa noiosa, non attraente e i rapporti si allentano definitivamente. Se invece sussiste condivisione, si realizza un punto di forza, il cammino amicale si avvia e, nel tempo, gratifica, incoraggia e, a volte, risulta aiuto insostituibile nel diradare i dubbi che affollano la nostra vita.

  E’ chiaro che se le sensibilità non sono in sintonia e non sussistono evidenti affinità tra le parti, inevitabilmente ogni rapporto amicale svanisce, si dilegua, vacilla; si ritorna nella tranquilla e sterile solitudine. Chi afferma di non necessitare di amicizia mente a se stesso. Tanti, troppe persone vivono sole, con pochi rapporti, rari scambi di opinioni, rare interlocuzioni con i propri simili. Si sostiene che si può stare bene così, di non sentire l’esigenza di rapporti sociali, di non avvertire il peso della solitudine. Si mente sapendo di mentire.  
  Le peculiarità caratteriali di ciascuno certo incidono molto nel facilitare il nascere di un’amicizia. Caratteri introversi, timorosi, che non hanno fiducia negli altri, diffidenti e permalosi, più difficilmente avranno esperienza di vivere pienamente questo sentimento. Così, chi nutre invidia degli altrui successi, tiene esclusivamente al proprio tornaconto, è poco generoso, difficilmente saprà essere un amico sincero. 

 E’ esperienza comune verificare che l’amicizia è una possibilità solo per i probi, gli animi gentili e versatili, per chi sa essere disponibile e affabile, generoso e cordiale. Avere amici è un po' come aver superato l’esame di maturità, quella dell’anima, dei sentimenti: essere esenti da evidenti negatività sociali e comportamentali, in una parola essere uomini perbene, eticamente e socialmente.
 Così avere amici è come avere il passaporto per meritare fiducia, trovare più agevolmente opportunità di lavoro, ricevere accoglienza e benevolenza dagli altri, incamminarsi più facilmente verso un’esistenza condivisa e ottenere aiuti.

  Coltivare amicizia è una condizione che rende la vita migliore, variegata, entusiasmante. Bisognerebbe alimentare questo sentimento già dall’infanzia, fare comprendere alle giovani generazioni la sua grandezza morale e spirituale, spingerli fin dalla tenera età a sperimentare gli effetti benefici e salvifici di questo vitale ed indispensabile sentimento. 

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