osservazioni medico oculistiche - Quando la mancanza di identità commerciale non è più giustificabile

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17/04/2024 - Quando la mancanza di identità commerciale non è più giustificabile


 
La visibilità nel mondo dell’informatica e del web è essenziale per posizionarsi sul mercato. La conferma di alcuni stilemi identificativi, senza disdegnare i cambiamenti dovuti alle mode e allo sviluppo della  “art grafic”, è altrettanto importante per identificarsi, per rafforzare la propria posizione nello scenario variegato e mutabile dell’e-commerce. L’Italia è una delle Nazioni leader per la moda, per il cibo, per lo stile di vita, per l’arte e in molti altri settori. Nel mondo dell’automobile avevamo una posizione di prestigio, un posto di tutto riguardo con marchi blasonati e ammirati di cui rimangono alcune eccellenze e poche conferme. La Ferrari, tra tutti, era ed è sinonimo di alta tecnologia, elevato prestigio, leadership indiscutibile per linea e meccanica, simbolo nel mondo di eccellente italianità.

  Le conferme nel mondo commerciale del proprio stile, delle scelte di mercato, delle caratteristiche peculiari e distintive di un marchio sono tutti indici fondamentali per tracciare una storia, avere un futuro, per determinare sicurezza e la fiducia nei consumatori. Per continuare a scegliere un brand è necessario conquistarsi autorevolezza, costruire nel tempo un’immagine di solidità, essere distintivi, immediatamente riconoscibili, offrire studiate innovazioni nella continuità; rinnovarsi e, nello stesso tempo, rassicurare di essere sempre gli stessi. Tali specificità sono più importanti nel momento dell’immissione sul mercato di un nuovo prodotto.

  La vicenda della neonata Alfa Romeo Milano, subito ed improvvidamente rinominata Junior, è uno dei tanti esempi di cattiva gestione manageriale dell’industria dell’auto in Italia. E di errori ne sono stati perpetrati tanti, troppi negli anni trascorsi. La riduzione dell’industria automobilistica ad un solo marchio, la mancanza di una strategia di sviluppo a lungo termine, il cambio repentino delle fasce di mercato sono solo alcuni dei tanti errori fatti che anche un non esperto di marketing è in grado di riconoscere e facilmente comprendere.  

 Uno dei passaggi cruciali nel favorire  un “commercial agreement” con gli acquirenti risiede anche e soprattutto nella scelta del nome da dare un nuovo prodotto che, nel mondo dell’auto, diventa vitale, assolutamente strategico. Mai tanti fantasiosi nomi si sono visti coniare e svanire come meteore in una casa automobilistica. Auto anche con un crescente iniziale successo di vendite hanno vissuto una rapida ascesa e un altrettanto veloce oblio. Mai come in casa FIAT sono stati fabbricati modelli su modelli che hanno cambiato dopo qualche anno nome, alcune volte anche con bizzarrie inspiegabili, declinando le denominazioni con genere maschile e femminile. Vi ricordate la Bravo due volumi tre porte e la Brava due volumi e mezzo e quattro porte? Un’idiozia commerciale, una scelta volontaria del ridicolo. 

  Questi errori non hanno mai portato ad una opportuna correzione di rotta, ma vengono perpetrati; il lancio attuale della nuova Alfa Romeo Milano, subito rinominata Junior, ne è la plateale testimonianza. Possiamo sperare in una crescita del mercato nel settore automobilistico con questa politica in Italia?

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