Malattie degli occhi casi clinici reali

Malattie degli occhi casi clinici reali

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Malattie degli occhi :

Vitreopatia Asteroide Bilaterale

Importante vitreopatia asteroide fotografata con imaging ad ampio campo in due tempi, retina temporale e nasale occhio destro e occhio sinistro.

Emovitreo massivo riassorbito in tre mesi

Prima osservazione. Visus motu mano; non si osservano rotture retiniche periferiche, anche se l'emovitreo totale non lascia varchi utili, liberi all'osservazione oftalmoscopica indiretta e, ancor di più, con lente a contatto corneale. Soggetto maschio di 74 anni senza malattie sistemiche in atto. L'evento è stato, dal racconto del paziente del tutto allarmato, repentino e brutale, con scomparsa importante e subitanea del visus.

Edema cistoide risolto dopo un anno con deficit fotorecettori

Prima osservazione

Edema cistoide risolto dopo tre mesi

Edema cistoide risolto dopo tre mesi. La terapia prescritta è stata indometacina 0.50% collirio monodose una goccia x 3 volte al di e curcumina a compresse. Il visus è ritornato a 10/10.

Foro gigante retinico periferico

Questo secondo caso di foro retinico periferico gigante di 4 mm di diametro circa si affianca al primo caso descritto in un lavoro pubblicato su Oftalmologia Domani nel contesto di una Consensus Conference. Anche questo caso personalmente non tratto. Il paziente ha 10/10 e non ha sintomi con ipermetropia di 5 diottrie.

Toxoplasmosi corioretinica recidivata dopo 21 anni

Toxoplasmosi corioretinica recidivata dopo 21 anni in un giovane paziente. Durante questo periodo il paziente non ha avuto fenomeni infiammatori. Nei controlli gli spot corioretinici non erano attivi. E' presente uveite anteriore con precipitati endoteliali, oltre l'interessamento importante e primario corioretinico. Il vitreo molto coinvolto, torbido, corpuscolato, non permette una fotografia più dettagliata. L'imaging è stato effettuato con Clarus 500 Zeiss ad ampio campo, tecnica Ultra-Widefield UWF imaging, oltre i 90 gradi, spaziando sulla retina dopo l'equatore, con montaggio semiautomatico di più immagini. In questi casi ci si domanda quante volte osserviamo la retina in presenza di un'iridociclite alla lampada a fessura. Mi ricordo che 21 anni fa, infatti, solo in seconda battuta, dopo tre giorni, ho visionato la retina avendo diagnosticato l'interessamento del segmento anteriore in prima istanza. Da allora ho preso l'abitudine di dilatare la pupilla e visionare la corioretina sempre, alla ricerca di eventuali quanto improbabili foci infiammatori primari, causa dell'interessamento in camera anteriore. Anche in questa recidiva, come 21 anni fa, sono presenti precipitati endoteliali sparsi, numerosi, tyndall +, cellule -/+. Conoscevo il caso e sono andato a colpo sicuro, ma domando ai colleghi che leggeranno questo report se è pratica comune e usuale dilatare e visionare sempre la retina. Pochi sono gli oftalmologi che praticano sempre un’oftalmoscopia retinica in presenza di uveite anteriore. Invece ispezionare la corioretina è necessario anche se, a dir il vero, molto raramente si trova, come in questo caso, un coinvolgimento retinico che diventa primario, fonte dell’infiammazione. In un grande centro uveiti, di un grande ospedale, con importante casistica, la cosa naturalmente cambia, ma resta un'eccezione diagnostica. La terapia prevede l'utilizzo di clindamicina e cortisone ad alte dosi, oltre all'istillazione di colliri (Atropina e betametasone).  

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