Osservazioni e Riflessioni Cliniche - I vasi retinici oftalmoscopicamente visibili possono variare il loro percorso
14/06/2021 - I vasi retinici oftalmoscopicamente visibili possono variare il loro percorso
I vasi retinici visibili oftalmoscopicamente, in seguito a variazioni significative del volume e della velocità del sangue all'interno del loro lume, possono variare il loro decorso. Questo dato è noto da tempo. Negli anni Ottanta e Noventa le consulenze per fundus oculi da parte dei colleghi internisti erano più frequentemente richieste per ipertensione arteriosa e diabete. La classificazione della vasculopatia ipertensiva era in auge al pari della retinopatia diabetica. I segni di incrocio artero-venoso venivano ricercati con cura con l'oftalmoscopio diretto, non senza difficoltà.
La sovrapposizione tra le arterie e le vene è preesistente; in corso di valori pressori e velocità di flusso elevati i vasi possono variare il loro corso, diventare tortuosi; le vene aumentano il diametro del loro lume per ritardo del ritorno venoso, con possibili quadri di sub-occlusione o occlusione vera e propria.
Quindi i vasi retinici oftalmoscopicamente visibili hanno possibilità di movimento. Questo dato è da mettere in relazione alla portata ematica e alla velocità del sangue secondo la legge di Poiseuille. Per tale enunciato la portata è direttamente proporzionale al gradiente pressorio e al quadrato del diametro del vaso, ed inversamente proporzionale alla lunghezza del condotto e alla viscosità del fluido. Naturalmente per i vasi retinici sono in campo altre variabili come la resistenza dei tessuti limitrofi ai vasi, al dato che partono ed arrivano nel disco ottico, oltre altre variabili difficilmente quantificabili.