osservazioni medico oculistiche - Considerazioni sul FoV Field of View

Osservazioni e Riflessioni Cliniche - Considerazioni sul FoV Field of View

08/10/2020 - Considerazioni sul FoV Field of View

Considerazioni sul FoV Field of View L’occhio umano lo possiamo approssimare ad una sfera con angolo giro di 360 gradi.Per un’apertura di 180 gradi, fino all’equatore, l’area retinica è teoricamente fotografabile con dilatazione pupillare medio-ampia, anche se, fino all’avventodell’UWF, non è stato facile raggiungere un tale FoV. Esistono due metodiche per misurare l’apertura angolare FoV: la prima ha il centro nell’area pupillare, la seconda pone il suo centro goniometrico all’interno delbulbo oculare, all’inserzione tra equatore e asse anatomico (asse ottico).L’esistenza di questa doppia scala di misura angolare, poco nota, genera facile confusione.Il centro nell’area pupillare è utilizzato dai sistemi ottici con lente a contatto, non può superare i 180 gradi ed è conforme alle norme ISO 10940 (International Organization for Standardization). Tali norme riguardano gli strumenti oftalmici e ottici (ISO 10940 was prepared by Technical Committee ISO/TC 172, Optics and photonics, Subcommittee SC 7, Ophthalmic optics and instruments).La seconda metodica ha come centro goniometrico il centro del bulbo oculare e permette di andare oltre l’equatore.Con tale metodica l’apice dell’angolo goniometrico si avvicina alla retina e il FoV è inevitabilmente maggiore.Per fare un esempio, con il Clarus 500 Zeiss che utilizzo da qualche mese, un solo scatto (one shot) copre un’area retinica di 90 gradi secondo ISO 10940, oppure133 gradi considerando il centro goniometrico nel bulbo oculare. Naturalmente le due aree sono sovrapponibili per estensione retinica.Le curiosità tecniche e i calcoli possibili utilizzando i devices UWF sono molteplici.Un bulbo oculare emmetrope teorico ha un diametro antero-posteriore ~ 24 mm e una lunghezza della circonferenza ~ 2 π r = 2 x 3,14 x 12 = 75,36 mm (secondo molti autorevoli testi di anatomia, tra i quali Testut, Zaccheo, Bonnet, Orzalesi, le dimensioni del bulbo oculare umano sono: diametro trasverso 23,5 mm; diametroverticale 23 mm; diametro antero-posteriore o asse dell’occhio 25-26 mm; la sua forma ricalca un ellissoide triassiale).Una fotografia con FoV di 180 gradi copre un’emicirconferenza di lunghezza ~ 37,68 mm (75,36/2); l’area retinica della sfera con raggio 12 mm = 4 π r² = 4 x3,14 x 12² ~ 1808 mm²; l’area dell’emisfera è di conseguenza ½ di 1808 mm² ~ 904 mm². Con il Clarus 500 Zeiss, da estremo nasale a temporale, due foto (two shots), montaggio automatico e FoV ~ 200 gradi, la distanza lineare riscontrabile è quasisempre > di 40 mm.I dati numerici quindi tornano: ~ 37,68 mm è la lunghezza dell’emisfera teorica con FoV di 180 gradi e ~ 40 mm è la lunghezza da estremo nasale-temporale conFoV ~ 200 gradi, lunghezza riscontrabile anche tra ore 12 ed ore 6 dopo montaggio di 4 foto in automatico.Altri intriganti quesiti che emergono utilizzando UWF sono la misura FoV da ora serrata ad ora serrata di un bulbo emmetrope e, di conseguenza, l’angolo noncompreso dall’attuale imaging UWF. La Zeiss dichiara che il Clarus 500 può coprire un’area ~ 267 gradi con montaggio manuale di 6 scatti (six shots).Partiamo da un bulbo oculare per semplicità simile ad una sfera teorica, con diametro ~ 24 mm, e consideriamoil centro angolare all’interno del bulbo oculare (fuori dalle norme ISO).La distanza bianco-bianco corneale è ~ 12 mm, l’arco corneale sotteso a tale corda è lungo 1/6 di tutta la circonferenza (75,36 : 6 ~ 12,56 mm), i raggi della sferaconsiderata sono ~ 12 mm. Se consideriamo inoltre che un corpo ciliare è lungo ~ 6 mm (Testut et al.), e sottraiamo dalla circonferenza ~ 75,36 mm l’arco corneale ~ 12,56 mm + i due corpiciliari (~ 6 mm x 2), troviamo una lunghezza residua: 75,36–[12,56 + (6 + 6)] ~ 50,8mm, corrispondente alla lunghezza interna della emisfera residua da ora serrata ad ora serrata (~).Inoltre il triangolo equilatero con apice nel centro del bulbo, tre lati coincidenti ai raggi ~ 12 mm, di cui uno è il segmento bianco-bianco, ha gli angoli tutti ~ 60gradi (equilatero/equiangolo; corda corneale 1/6 della circonferenza, angolo corrispondente 60°; 360° : 6 ~ 60°) .Se si addiziona alla lunghezza lineare dei due corpi ciliari (~ 6 mm x 2) l’arco corneale (~12,56 mm) troviamo un arco complessivo di ~ 24,56 mm (da oraserrata ad ora serrata passando per l’arco corneale), e un angolo sotteso a tale settore circolare ~ 117,32 gradi,facilmente ottenibile: (75,36 : 360 = 24,56 : x; x ~ 117,32°). Di conseguenza, le misure teoricamente fotografabili, pur se arrivassero fino all’ora serrata, sono inferiori da quelle riferite: 360° - 117,32° ~ 242.68°, anche considerando le molte approssimazioni di questi calcoli (~).In una presentazione di Jean-François Korobelnik dell’Università di Bordeaux per Zeiss all’ora serrata è assegnato un FoV pari a 230 gradi.Dalla mia esperienza e dall’imaging riscontrabile, anche con montaggio six shots, non si arriva a fotografare molto oltre le vene vorticose, tranne che facendo forzare lo sguardo al paziente. Pertanto, l’esame accurato della periferia retinica resta fondamentale. La discussione è comunque tutta aperta al confronto, sicuramente proficua con la diffusione dei devices UWF. firma


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