Paziente visitata il 30 luglio con visus di 3/10 nell'occhio interessato dal foro maculare.
L'OCT Stratus mostra in modo chiaro la patologia in atto.
Il foro maculare in questa fase appare già senza residui retinici al fondo a livello dell'EPR, anche se non appare aperto per tutta la sua circonferenza.
A due mesi esatti il quadro all'OCT è sensibilmente avanzato, ed il foro è più ampio, anche se il visus è solo lievemente più stentato, arrivando ai 3/10 con difficoltà maggiore di 60 giorni fa.
Quadro OCT a 60 giorni con modalità repeat, in modo da beccare le stesse linee tomografiche precedenti.
Si evidenzia una progressione del quadro tomografico con un foro maculare che va verso un terzo stadio.
Si pone il problema degli intervalli da proporre come controlli in questi casi.
Se già a due mesi si verifica un aumento delle trazioni vitreoretiniche da far aumentare il foro, ogni quanto tempo bosogna programmare i controlli?
Varia da caso a caso si potrebbe semplicemente rispondere ma ciò denota scarsa esperienza e poca conoscenza della patologia.
In effetti in parte è così perchè la pratica rutinaria di OCT è relativamente recente, anche da parte di che a tale strumento è arrivato per primo come il sottoscritto, avendo in studio l'OCT Stratus dal 2003, il 47 consegnato in Italia dalla Zeiss.
I primi OCT erano poco diffusi e soprattutto poco efficaci nel discriminare le patologie retiniche. Solo dopo l'uscita in commercio dello Stratus si è avuto il boom della tomografia, che ormai è imprescindibile per la patologia retinica e sempre più anche per il glaucoma.
Stiamo imparando molto sulla patologia dell'interfaccia vitreoretinica e molto ancora si dovrà apprendere.
I nuovi OCT aumentano la qualità delle immagini e solo poco aggiungono alla diagnosi, anche se nuovi sviluppi a breve si attendono per perfezionare questa nuova generazione di eccezionali strumenti di diagnosi.
Quadro OCT a 60 giorni con modalità repeat, in modo da beccare le stesse linee tomografiche precedenti.
Si evidenzia una progressione del quadro tomografico con un foro maculare che va verso un terzo stadio.
Si pone il problema degli intervalli da proporre come controlli in questi casi.
Se già a due mesi si verifica un aumento delle trazioni vitreoretiniche da far aumentare il foro, ogni quanto tempo bosogna programmare i controlli?
Varia da caso a caso si potrebbe semplicemente rispondere ma ciò denota scarsa esperienza e poca conoscenza della patologia.
In effetti in parte è così perchè la pratica rutinaria di OCT è relativamente recente, anche da parte di che a tale strumento è arrivato per primo come il sottoscritto, avendo in studio l'OCT Stratus dal 2003, il 47 consegnato in Italia dalla Zeiss.
I primi OCT erano poco diffusi e soprattutto poco efficaci nel discriminare le patologie retiniche. Solo dopo l'uscita in commercio dello Stratus si è avuto il boom della tomografia, che ormai è imprescindibile per la patologia retinica e sempre più anche per il glaucoma.
Stiamo imparando molto sulla patologia dell'interfaccia vitreoretinica e molto ancora si dovrà apprendere.
I nuovi OCT aumentano la qualità delle immagini e solo poco aggiungono alla diagnosi, anche se nuovi sviluppi a breve si attendono per perfezionare questa nuova generazione di eccezionali strumenti di diagnosi.
