Malattie degli Occhi Casi Clinici Reali : Toxoplasmosi corioretinica recidivata dopo 21 anni
Toxoplasmosi corioretinica recidivata dopo 21 anni in un giovane paziente. Durante questo periodo il paziente non ha avuto fenomeni infiammatori. Nei controlli gli spot corioretinici non erano attivi. E' presente uveite anteriore con precipitati endoteliali, oltre l'interessamento importante e primario corioretinico. Il vitreo molto coinvolto, torbido, corpuscolato, non permette una fotografia più dettagliata. L'imaging è stato effettuato con Clarus 500 Zeiss ad ampio campo, tecnica Ultra-Widefield UWF imaging, oltre i 90 gradi, spaziando sulla retina dopo l'equatore, con montaggio semiautomatico di più immagini. In questi casi ci si domanda quante volte osserviamo la retina in presenza di un'iridociclite alla lampada a fessura. Mi ricordo che 21 anni fa, infatti, solo in seconda battuta, dopo tre giorni, ho visionato la retina avendo diagnosticato l'interessamento del segmento anteriore in prima istanza. Da allora ho preso l'abitudine di dilatare la pupilla e visionare la corioretina sempre, alla ricerca di eventuali quanto improbabili foci infiammatori primari, causa dell'interessamento in camera anteriore. Anche in questa recidiva, come 21 anni fa, sono presenti precipitati endoteliali sparsi, numerosi, tyndall +, cellule -/+. Conoscevo il caso e sono andato a colpo sicuro, ma domando ai colleghi che leggeranno questo report se è pratica comune e usuale dilatare e visionare sempre la retina. Pochi sono gli oftalmologi che praticano sempre un’oftalmoscopia retinica in presenza di uveite anteriore. Invece ispezionare la corioretina è necessario anche se, a dir il vero, molto raramente si trova, come in questo caso, un coinvolgimento retinico che diventa primario, fonte dell’infiammazione. In un grande centro uveiti, di un grande ospedale, con importante casistica, la cosa naturalmente cambia, ma resta un'eccezione diagnostica. La terapia prevede l'utilizzo di clindamicina e cortisone ad alte dosi, oltre all'istillazione di colliri (Atropina e betametasone).
Dopo 5 giorni di terapia. La presenza dei precipitati rotondeggianti, sparsi. numerosi, consistenti su tutto l'endotelio, comparsi precocemente dall'inizio dei sintomi e altrettanto celermente scomparsi dopo la terapia deve far pensare ad un interessamento posteriore dei focolai infiammatori. Precipitati sono grandi e numerosi sono quasi sempre di origine posteriore se comparsi precocemente. La terapia è stata determinante nel far regredire la corio-vitreite toxoplasmica. La terapia instaurata prevede Clindamicina 1200 mg al di in compresse e 100 mg di prednisolone per bocca con protezione gastrica in bolo unico dopo colazione, betametasone e cloramfenicolo a collirio x 6 volte al giorno, atropina 1% x due volte al giorno con integrazione di sali minerali. Verificare periodicamente il quadro emetochimico si rende necessario. La terapia va diminuita, a scalare, verificando l'evoluzione del quadro corioretinico e vitreale. I controlli devono essere periodici, con una fotografia ad ampio campo ogni 72 ore per i primi 10/15 giorni.