malattie degli occhi casi clinici reali :Conta endoteliale tra occhio operato e non operato di cataratta

Malattie degli Occhi Casi Clinici Reali : Conta endoteliale tra occhio operato e non operato di cataratta

Conta endoteliale tra occhio operato e non operato di cataratta Tra l'occhio operato e quello non operato di cataratta esiste una differenza sostanziale sia nel numero che nella morfologia delle cellule. (cliccare su foto per ingrandire) Di quanto le cellule endoteliali corneali diminuiscono dopo un intervento di cataratta con facoemulsificazione ben condotta e senza complicazioni mediamente? Quando la diminuzione può essere considerata normale e pressocchè fisiologica dal trauma dell'intervento? E dopo quanto tempo bisogna fare la conta dall'intervento per verificare l'entità della perdita? Tale perdita influenza il risultato futuro visivo? Sono tutti argomenti sui quali poca letteratura si trova che tratti l'argomento in modo esaustivo. Mi vado sempre più convincendo che eseguire questo esame anche a chi porta per molto tempo le lac, o somministra per terapia colliri in modo continuativo, come i glaucomatosi, specialmente se con conservanti, sia molto utile per la comprensione della fisiopatologia delle cellule endoteliali. Conoscere la morfologia e il numero delle cellule dell'endotelio è fondamentale per lo stato di salute della cornea in toto, vista l'importanza di tale strato cellulare perenne, che garantisce la trasparenza dello stroma e, quindi, molta parte della qualità visiva. Di solito in mani chirurgiche esperte la cornea dopo l'intervento si altera poco, con perdite che, a mia esperienza, si risolve in poche centinaia di cellule, senza rilevanza visiva. Nel nostro caso l'intervento ha procurato una perdita significativa della popolazione cellulare. Si evidenzia anche un'aumento dell'estenione dell'area cellulare. Questo dato è dovuto al fatto che le cellule sono perenni e la perdita di una cellula viene rimpiazzata dall'allargamento delle cellule vicine(polimegatismo). Questa trasformazione cellulare, se avviene in modo non omogeneo, determina anche una modifica della forma fisiologicamente esagonale delle cellule endoteliali(polimorfismo). Entrambe queste due caratteristiche, numeriche e morfologiche, viaggiano insieme. Non tutto si è compreso ancora sulla fisiopatologia di questo monostrato di cellule e, soprattutto, poco divulgato è tra gli oculisti e nella pratica clinica, il considerare importante l'indagine strumentale sull'endotelio. Poco diffusi e troppo costosi sono i microscopi endoteliali per permettere un'indagine su larga scala delle alterazioni che l'endotelio corneale subisce dopo un intervento di cataratta, anche se l'utilizzo del microscopio endoteliale comincia ad essere meno limitato che alle sole cliniche universitarie ed ai grandi ospedali. L'aspetto medico legale dell'intervento di cataratta ha spinto tutti verso la microscopia endoteliale più di ogni intento di ricerca e di studio! Dopo un intervento di cataratta credo si possa e si debba fare un esame sull'endotelio a tre mesi e ad un anno di distanza. Diverso è l'atteggiamento nei portatori di lac. Su questo poco saprei dire di personale se non quello esistente in letteratura. Secondo l'uso quotidiano delle lac e la durata complessiva dalla prima applicazione, ci si può regolare. Anche in questo caso una conta annuale è più che sufficiente ed eventualmente, se i dati endoteliali rimangono inalterati, si può ulteriormente diradare l'intervallo dell'esame.



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