malattie degli occhi casi clinici reali :Retinopatia Von Hippel Lindau

Malattie degli Occhi Casi Clinici Reali : Retinopatia Von Hippel Lindau

Retinopatia Von Hippel Lindau Giovane ragazza con aneurismi retinici multipli in ambo gli occhi trattata più volte con argon laser, con un quadro retinico più accentuato in OS, dove è presente essudazione con riduzione del campo visivo.

Retinopatia Von Hippel Lindau Occhio sinistro maggiormente interessato dalla patologia aneurismatica e dove si evidenzia un'essudazione della retina inferiore con soggettiva diminuzioine del campo visivo. Sindrome di Von Hippel-Lindau Da Wikipedia, l'enciclopedia libera Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze. Sindrome di Von Hippel-Lindau La VHL o sindrome di Von Hippel-Lindau è una malattia a carattere ereditario molto rara, caratterizzata dall'associazione di diverse forme di neoplasia, fra cui angiomi e altre forme di neoplasia del rene e feocromocitomi. Indice [nascondi] 1 Epidemiologia 2 Cenni storici 3 Eziologia 4 Sintomatologia 5 Diagnosi 6 Terapia 7 Bibliografia 8 Voci correlate 9 Altri progetti Epidemiologia [modifica] Colpisce una persona su 36.000. L'incidenza è maggiore intorno ai 30-40 anni, anche se può manifestarsi a qualunque età. Cenni storici [modifica] Il nome della sindrome è dovuto a coloro che per primi la descrissero: l’oftalmologo tedesco Eugen Von Hippel e il patologo svedese Arvid Lindau. Eziologia [modifica] La causa di questa malattia è una mutazione di un gene localizzato sul braccio corto del terzo cromosoma, mappato in 3p25-26, il quale codifica per la proteina VHL. Quest'ultima, normalmente, legandosi ai fattori di trascrizione HIF (Hypoxia Induced Factor) idrossilati dalla presenza di ossigeno, ne provoca l'ubiquitinizzazione e la distruzione tramite il proteasoma. Il complesso coi geni HIF è responsabile delle risposte cellulari all'ipossia, fra cui lo sviluppo di neoangiogenesi e l'induzione della proliferazione cellulare; quindi VHL si comporta come un oncosoppressore e da questo dato sono facilmente deducibili le conseguenze cliniche della sua mancanza. Il prodotto genico può essere totalmente assente (delezioni o mutazioni frameshift) con espressione anomala di codoni di STOP) oppure inattivo, portando a quadri clinici differenti. Sintomatologia [modifica] A seconda del genotipo del soggetto sono rinvenibili quadri clinici differenti; in particolare la malattia è suddivisibile in 2 tipi. Il tipo 1 con assenza di feocromocitoma e il tipo 2 che invece lo manifesta. Nel primo caso la proteina spesso è mutata, ma presente; nel secondo caso invece è deleta. Inoltre il tipo 2 è diviso ulteriormente in 3 sottotipi: A, B e C (il primo con tumore a cellule renali, il secondo con anche emangioblastoma e il terzo con solo feocromocitoma). Sono anche riscontrati tumori endocrini (specie pancreatici), cisti renali (dovute all'edema da neoangiogenesi) e altre manifestazioni neoplastiche. Diagnosi [modifica] La ricerca delle alterazioni del gene VHL deve essere guidata dalla clinica con cui la patologia si presenta e dalla buona pratica clinica. (bisogna valutare l'utilità reale e la metodica più adatta nel fare una consulenza genetica). In particolare nel caso in cui sospetti una delezione dovrò fare gli esami adatti a trovarla, nel caso in cui avrò invece una mutazione puntiforme userò delle metodiche adatte a cercare queste ultime; fatto ciò nel secondo caso dovrò valutare se la mutazione eventualmente trovata corrisponde a patologia; o tramite la consultazione di database appositi oppure facendo delle prove indirette (cerco nei tumori del soggetto anche la delezione dell'allele sano oltre a quello mutato congenitamente, in modo da provare che il danno trovato è responsabile del quadro clinico) Terapia [modifica] Si procede ad intervento chirurgico, che viene effettuato in particolari condizioni: Lesioni spinali sintomatiche Lesioni cerebrali sintomatiche o in rapida evoluzione Neoplasie solide renali > 3 cm Neoplasie solide pancreatiche > 3 cm
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