Comitato Oms europa: la vita degli uomini si allunga con la parità di genere

Comitato Oms europa: la vita degli uomini si allunga con la parità di genere

La parità di genere allunga la vita degli uomini. Lo rivela il primo studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità che si occupa della salute e del benessere maschile nei 53 paesi della Regione Europea. Il cui organo decisionale – il Comitato – si riunisce per la prima volta a Roma, a partire da oggi fino al 20 settembre. Ad aprire i lavori, la Principessa Mary di Danimarca, il Dg Oms Tedros Ghebreyesus, la ministra della Salute Giulia Grillo, la direttrice Oms Europa Zsuzsanna Jakab e – padrone di casa - il premier Giuseppe Conti.
La scelta di dedicare l’avvio del meeting alle condizioni di salute maschile deriva dall’emergenza rilevata dagli esperti Oms, che in questi giorni lavoreranno su un “draft” orientato a promuovere una nuova Strategia, in grado di sostenere i governi nella promozione della salute di genere, nella massimizzazione degli sforzi per ridurre la violenza maschile contro le donne, nell’incoraggiarli a farsi attori della salute riproduttiva e nell’incentivare servizi sanitari più accessibili sia a ragazzi che a uomini adulti.
Un percorso che si preannuncia in salita, a guardare i dati generali: nella regione europea l’aspettativa di vita maschile oscilla tra i 64 e gli 81 anni, con una differenza tra Paesi pari a 17 anni. E non si tratta di determinanti biologici: per l’86% della popolazione maschile i killer sono malattie non trasmissibili – quindi prevenibili – e incidenti stradali. Questi ultimi falcidiano i giovanissimi: circa i tre quarti dei morti hanno meno di 25 anni.
Problemi cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie sono le principali cause di morte tra i 30 e i 59 anni, con impennate nelle singole aree: in alcuni Paesi dell’Europa orientale il rischio di morire di cuore è sette volte tanto quello che si registra nell’area orientale. Per tutte la malattie non trasmissibili, in Paesi dell’area orientale, quasi un morto su quattro (il 37%) ha meno di 60 anni. Percentuale che nell’Europa Occidentale scende al 13 per cento.
La salute mentale è l’altro tallone d’Achille di uomini dalla salute estremamente fragile, se confrontata a quella delle donne della stessa Europa: tra i maschi della fascia d’età tra i 30 e i 49 anni la percentuale di suicidi è 5 volte quella registrata tra le donne. Pesano l’incapacità di identificare i problemi, la difficoltà di chiedere aiuto, la mancata accessibilità dei servizi. Così come incidono livelli di studio bassi, che contribuiscono – in un mix letale con il “machismo” tutt’ora diffuso, con le norme di genere e con basse aspettative sociali e culturali - a segnare il destino della salute maschile.
Le possibili vie d’uscita 
Per Oms Europa accendere i riflettori su questa problematica fino a oggi inesplorata significa “capire le necessità degli uomini e come possiamo fornire loro interventi dedicati. Ciò garantirà anche che si raggiunga l’Obiettivo di sviluppo sulla parità di genere”, ha spiegato la Dg regionale Zsuzsanna Jakab. I partecipanti al Comitato regionale Oms Europa di Roma saranno invitati a discutere su un documento sviluppato in consultazioni con Paesi, esperti, enti e con la società civile. Insieme a servizi adeguati, lavorare all’obiettivo della parità di genere produrrà – garantiscono gli esperti – risultati molto concreti tra i maschi europei: abbassare i tassi di mortalità e di suicidio, dimezzare il rischio depressione, accrescere le possibilità di sesso protetto, abbattere del 40% il rischio di morte violenta.Fonte: Il sole 24 ore sanità
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